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Con un guanto robotico i musicisti colpiti da ictus e malattie possono suonare di nuovo

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Come funziona il guanto robotico che sembra arrivato dal futuro e che consente a chi ha perso la mobilità delle mani di potere tornare ad usarle di nuovo.

Un guanto robotico permette alle persone che un tempo potevano esercitarsi nella pratica di uno strumento musicale e che poi non hanno potuto più farlo a potere riprendere questo loro passatempo. L’innovazione in questione è stata concepita dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria meccanica e navale della statunitense Florida Atlantic University. Si tratta di un pezzo di tecnologia che riporta i più recenti ritrovati capaci di potere essere utilizzati da individui che sono stati colpiti da patologie e condizioni debilitanti.

Dei medici di successo (Foto Canva – Inran.it)

L’ictus è una di queste e ha come estrema conseguenza la totale immobilità di una parte del corpo. A volte chi ne è affetto finisce con il perdere l’uso di un arto. Ma con questo guanto robotico il deficit fisico che rende inattivi i muscoli a causa di danni cellulari irreversibili può essere aggirato grazie alle proprietà che esso comporta. Il funzionamento di questa protesi innovativa e per certi versi avveniristica è a dir poco sensazionale.

Guanto robotico, come funziona e come è fatto

Il guanto robotico messo a punto dai ricercatori della Florida Atlantic University (Foto screenshot YouTube – Inran.it)

Al suo interno sono disposti diversi sensori che si azionano al tatto. E che funzionano in sinergia con dieci attuatori morbidi pneumatici, uno per ogni polpastrello delle dita. Tutto il guanto nella sua interezza pesa soltanto 191 grammi ed è realizzato in materiali leggeri ed ergonomici. C’è da dire che l’attivazione degli attuatori e della tecnologia generale di questo strumento è azionata da una intelligenza artificiale la quale è dotata di un algoritmo di apprendimento che ne agevola i movimenti per gli utilizzi successivi.

Tutto questo consente alla persona che lo indossa – e che era stata precedentemente colpita da una condizione debilitante – di potere riacquistare la mobilità perduta. Mobilità che, tra l’altro, risulta essere migliorata in quelli che sono i consueti movimenti delle mani. Basta solo applicarlo all’arto coinvolto e poi tutto quanto verrà da sé. La sua creazione è frutto di diverse prove in ambito pratico, mediante i primi prototipi costruiti. Le risposte fornite sono risultate assai soddisfacenti con diversi strumenti musicali ai quali il guanto portentoso è stato applicato.

Potrà essere usato anche in tante altre situazioni anche comuni

Due persone che si stringono le mani per incoraggiamento (Foto Canva – Inran.it)

E come è facile pensare, la fruizione di questo ritrovato potrà essere impiegata anche in altri campi. Anche solo nelle consuete azioni domestiche che un tempo una persona colpita da ictus (quali sono i segni per riconoscerlo in maniera preventiva) compiva e che ora non può più fare. Con questo strumento è possibile seguire una sorta di percorso di riabilitazione. E si tratta solamente dell’ultimo ritrovato in fatto di tecnologia da potere applicare alla medicina ed alla salute.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.