Una osservazione compiuta di recente svela qual è l’aceto migliore nel nostro Paese e che è diventato il preferito dalla maggior parte delle persone.
Qual è l’aceto migliore? In ambito gastronomico e culinario questo è un ingrediente al quale non è possibile rinunciare. Grazie all’aceto, di qualsiasi tipo esso sia, molti piatti vengono valorizzati in maniera ulteriore ed all’assaggio riescono a dare davvero qualcosa in più in termini di resa generale del sapore. Ci sono diverse tipologie di aceto, ad esempio quello bianco, quello di mele, il famoso aceto balsamico e tante altre.
Il Balsamico Igp, che è una eccellenza tutta italiana, piace molto ma nelle preferenze delle persone c’è altro a detenere il primato. Si tratta dell’aceto di vino, quello classico, se vogliamo, che è anche economico da trovare e che tende anche a mostrare molto spesso un rapporto qualità prezzo conveniente. Secondo una ricerca condotta di recente sulle abitudini alimentari degli italiani e delle persone straniere che risiedono nel nostro Paese, solo due persone su dieci usano di frequente l’aceto balsamico. Il resto invece propende per quello di vino. Per quali motivi?
Ad influire sono anche i prezzi. L’aceto di vino è decisamente più economico ed è comunque in grado di garantire una buona qualità. Durante gli ultimi due anni i costi di esposizione alla vendita sono aumentati e già l’aceto balsamico costava di più rispetto a quelli di altri tipi. Per le tasche di molti è più conveniente propendere per quello di vino dunque. Quindi i rincari che hanno colpito praticamente qualsiasi bene sia di prima necessità che non, hanno avuto il loro peso specifico nell’indirizzare le scelte dei consumatori.
Ma anche la pandemia avvenuta nel 2020 aveva in qualche modo alterato le preferenze della gente nel fare la spesa e nell’esplorare nuove ed ulteriori possibilità anche per quanto riguarda gli articoli e gli ingredienti da impiegare in cucina. A quei tempi fare la spesa era più difficoltosa, specialmente all’inizio ci si trovava in una situazione di emergenza e l’economia era stata allo stesso modo alterata.
Non in pochi avevano dovuto infatti fare i conti con dei problemi economici tali da avere alterato il potere di acquisto ed a dovere fare scendere a compromessi. Poi la situazione è tornata sostanzialmente a livelli normali nel 2022, nonostante le problematiche che in quel caso hanno riguardato gli aumenti dei costi di produzione. Ad ogni modo le abitudini nuove sorte negli ultimi tre anni hanno mostrato una tendenza a resistere sia nel presente che per quanto riguarda l’avvenire.