Come mai il viaggio di andata sembra più lungo di quelli di ritorno?

Le spiegazioni in proposito, come mai il viaggio di andata sembra più lungo di quelli di ritorno? Se avete provato questa sensazione, i motivi potrebbero essere questi.

Come mai il viaggio di andata sembra più lungo di quelli di ritorno? Potere della suggestione, ma a volte questi scherzetti avvengono e di sicuro sono in tanti tra voi che avranno avvertito almeno una volta nella vita questa sensazione. C’è in effetti qualche elemento in grado di poterci aiutare a trovare una spiegazione in proposito. Dal punto di vista della logica ed affidandoci alla razionalità, sappiamo che la distanza da coprire è la stessa, prendendo in considerazione sempre lo stesso percorso. Ad esempio andare da casa ad una località di vacanza la percezione sarà spesso e volentieri differente tra l’andare ed il tornare.

Perché il viaggio di andata sembra più lungo di quelli di ritorno?
Una donna che usa indebitamente lo smartphone mentre si trova alla guida (Foto Canva – inran.it)

E quindi come mai il viaggio di andata sembra più lungo di quelli di ritorno? Anche se in certe situazioni potrebbe succedere anche l’esatto contrario ed avvertire come invece possa essere il ritorno a casa interminabile. Influiscono più elementi su tutto ciò. Ma in generale quando sorge questa differenza che in realtà non corrisponde al vero. In genere influiscono su ciò il traffico in cui ci si imbatte, il tempo speso a fare delle soste ed anche il periodo della giornata in cui ci mettiamo in moto. Viaggiare con il fresco durante l’estate fa generalmente meglio rispetto al farlo quando c’è un caldo insopportabile.

Come mai il viaggio di andata sembra più lungo di quelli di ritorno?

Perché il viaggio di andata sembra più lungo di quelli di ritorno?
Un veicolo che percorre una strada di montagna (Foto Canva – inran.it)

Alcuni esperimenti appositamente condotti poi fanno pensare ai loro autori che all’andata potrebbero influire a volte il fatto di non conoscere il percorso da intraprendere e non solo. Anche il fatto di essere contenti di andare al mare od in montagna provocherebbe una sottovalutazione di quelli che sono i chilometri da macinare. Salvo poi renderci conto che in realtà ci vorrà un po’ di più ogni volta. Ad ogni modo questo fenomeno mostra la tendenza a mostrarsi praticamente soltanto su percorsi che sono caratterizzati dalla lunga distanza.

E che magari non sono mai stati intrapresi prima, oppure che non percorriamo da molto tempo. Invece coprire sempre una stessa distanza con una certa ripetitività oltre a fornirci una sensazione di familiarità ed una ripetitività tipica delle cose già viste e che conosciamo, porta al sorgere in noi di una certezza salda e consolidata su quella che è la distanza da coprire.

Le differenze con un percorso che già conosciamo

Perché il viaggio di andata sembra più lungo di quelli di ritorno?
Il volante di un’auto (Foto Canva – inran.it)

In pratica sappiamo con grande precisione per quanto tempo durerà il viaggio e quindi non avremo sorprese in merito al tempo da impiegare per spostarsi. Quello è e quello sarà, anche se poi potrebbero incorrere alcune variabili quali il traffico, possibili deviazioni e tanto altro. E creando una distrazione mentre si è in viaggio avremo spesso la sensazione invece che anche i percorsi nuovi alla fine non dureranno tanto. Ma occhio a non fare in modo che queste distrazioni possano rivelarsi nocive per il nostro benessere. E per quanto riguarda gli spostamenti in aereo occhio al jet lag, che può mettere in difficoltà in tanti.

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