Che cosa determina l’intelligenza nei figli, perché alcuni fratelli sono più intelligenti di altri: uno studio rivela come stanno le cose.
Come mai, in famiglia, c’è sempre quello più intelligente, quello che magari va bene a scuola, studia, si applica ed è più colto, e invece, di contro, c’è quello che va male in tutte le materie o non possiede grandi doti? Sembra una cosa bizzarra, eppure è la normalità, e uno studio mette in luce le differenze tra fratelli. Ma sono differenze genetiche o di attitudine? Che cosa è emerso dai test esaminati?
I risultati di un recente studio sulle funzioni cerebrali, gli stimoli del cervello e i test del QI, sembrerebbero appoggiare alcune credenze, secondo le quali, i primogeniti sarebbero più intelligenti e maturi dei fratelli minori. Fino ad oggi, non esistevano prove scientifiche, eppure, ora tutto ciò sembrerebbe confermato. I fratelli maggiori sono più intelligenti e possiedono maggiori doti rispetto ai fratelli o alle sorelle minori?
In realtà, a esaminare bene i dati forniti dallo studio, non si tratterebbe di genetica, ma di abitudine. I genitori, infatti, sembrerebbero porre più attenzione all’educazione del primo figlio. Inoltre, secondo le stime, spenderebbero più soldi e tempo per l’educazione, per la lettura di fiabe, per l’insegnamento personale. Mentre, sarebbero meno attenti e avrebbero meno tempo per fare lo stesso con i fratelli minori.
L’80% dei figlio maggiori è più intelligente e colto, mentre i figli minori sarebbero più stabili mentalmente, più concreti e lucidi. Insomma, i figli minori sarebbero più svegli nella vita. Come mai? Forse perché ricevono meno punizioni, e perché non hanno necessità di conquistare ciò che i fratelli maggiori hanno sudato nel tempo. Insomma, erediterebbero alcuni privilegi.
La ricerca, svolta in Norvegia su un totale di 250 mila persone di 18 anni e pubblicata sulla rivista Science, ha suscitato tanto interesse. Inoltre, i fratelli maggiori hanno fatto registrate un quoziente intellettivo superiore, con una media di 103,2, contro una media di 102,9 dei secondogeniti e di 100 per i terzogeniti. L’ordine di nascita, dunque, determina il rango sociale in famiglia.
Tuttavia, questa teoria entra leggermente in conflitto con un’altra, più datata, secondo la quale sarebbero i primogeniti ad avere maggiore equilibrio mentale, perché più viziati, mente i fratelli minori sarebbe più instabili, ma anche più complessi, perché hanno dovuto sviluppare, negli anni, la necessità di conquistare il favore dei genitori, solitamente più disponibili nei confronti del primogenito.