C’è uno studio universitario che è incentrato su questo aspetto: chi regge meglio l’alcol? L’esito finale è molto diverso da ciò che ci si aspettava.
Chi regge meglio l’alcol? Per quanto potrebbe esserci la tendenza a pensare che siano coloro che hanno come abitudine quella di uscire per “fare il pieno” nei vari pub e localini vari. E invece non sempre è vera questa cosa. C’è uno studio apposito che riferisce di come i bevitori abituali possono non mostrare lo stesso livello di resistenza di altri individui. I quali, pur essendo dei bevitori occasionali, mostrano in non poche situazioni di riuscire a contenerne gli effetti.
Effetti che possono essere ben presto negativi, dopo già una pinta di birra o un paio di shottini. Le rilevazioni avvenute in ambito accademico sono state realizzate dall’Università di Chicago. Il tutto è avvenuto in seguito ad un test al quale sono state sottoposte sia persone con una dipendenza da alcolici che altre che si concedono un bicchierino molto più di rado. Alla fine chi regge meglio l’alcol è non sempre un bevitore incallito, anzi. Lo studio è avvenuto in maniera ben precisa, attraverso la messa in pratica di alcuni esercizi.
Coloro che avevano bevuto hanno dovuto sostenere delle specifiche azioni motorie e degli esercizi cognitivi. A prendere parte a questo studio sono stati 397 individui suddivisi in tre gruppi, tendenzialmente di giovane età (vent’anni) e ritenuti bevitori occasionali rispettivamente forti e fortemente dipendenti. Con i risultati di questa osservazione che hanno trovato pubblicazione sulla rivista specializzata di settore “Alcohol: Clinical and Experimental Research”.
I bevitori leggeri erano coloro che consumavano fino a sei drink alla settimana. Quelli ritenuti forti invece avevano un tetto massimo di dieci drink, e poi c’erano le persone capaci addirittura di sfondare la soglia dei 21 drink alcolici e superalcolici alla settimana. Con la capacità anche di assumerne molti di più. Dopo avere sottoposto dei prodotti alcolici a tutti loro, ognuna delle persone sottoposte a questi rilievi da parte della Università di Chicago ha dovuto svolgere alcuni esercizi sia di tipo fisico che lavorando con la mente. Questa cosa è avvenuta sia dopo l’assunzione di bevande forti che in seguito ad una seconda bevuta con tanto di assunzione anche di un placebo per limitare l’alcol in circolo.
A dare i risultati migliori in due esercizi specifici (inserire dei pioli in dei buchi e fare un disegno rispondendo ad una richiesta specifica) sono stati i bevitori forti e dipendenti da alcolici a distanza di una mezzora. Ma una volta passato questo arco di tempo le performance sono state uniformemente uguali per tutti quanti i gruppi, con risultati peggiori anche per chi, in teoria, dovrebbe essere più abituato a reggere alcolici e superalcolici. Questo avviene perché entra in gioco un annebbiamento che finisce con l’annullare la capacità della mente di ragionare e di elaborare le azioni e la coordinazione del corpo.