È un dubbio che ci si pone ogni anno, specie se si trascorrono le vacanze al mare: dopo aver mangiato, quando si può fare il bagno?
Quando ero piccolo, mia madre mi permetteva di fare il bagno subito dopo aver mangiato, solo per i primi 10 minuti, perché la digestione non era ancora avviata, altrimenti dovevo aspettare tre ore, cioè il compimento della fase digestiva. All’epoca si diceva così, tutte credenze appartenenti alle vecchie generazioni. Tuttavia, ancora oggi, i dubbi sono molti.
Ogni anno è la stessa storia, soprattutto quando si decide di trascorrere le vacanze al mare. E così, la domanda che sorge ogni volta è “Dopo aver mangiato, quando possono fare il bagno?”. È vero che se si fa il bagno a stomaco pieno, c’è un alto rischio di avere una congestione? In realtà, la scienza ha già screditato questa teorie in diverse occasioni.
Come afferma la scienza, il termine “congestione” non si deve associare a situazioni del genere, quindi non è legato al bagno fatto a stomaco pieno. Ma con questo termine, utilizzato impropriamente, si indica il rallentamento della fase digestiva a causa dell’impatto con l’acqua fredda del mare o della piscina. Si tratta, però, di una fase comune, che accade anche quando si mangia e poi si esce la sera con il fresco.
Il freddo che il corpo percepisce all’improvviso, richiama il sangue nelle aree periferiche, per mantenere la temperatura interna omogenea e costante. Ciò, ovviamente, comporta un rallentamento della fase digestiva, portandola a un massimo di tre ore. Un rallentamento della fase digestiva, comporta alcuni disturbi, come crampi alla pancia, nausea e malessere generale.
Non si tratta di una situazione che deve allarmare, è una condizione comune. Per prevenirla, basta solo consumare un pasto leggero prima di fare il bagno, magari a base di verdure, di proteine prive di grassi, oppure pochissimi carboidrati. Ma quindi non è vero che si rischia di morire se si fa il bagno dopo aver mangiato?
Come afferma l’OMS, le cause di malore in piscina o al mare, non sono certo associate al pasto, ma all’idrocuzione. Che cos’è? L’idrocuzione è uno shock termico determinato dal corpo accaldato, sotto al sole, a contatto con l’acqua più fredda. Questo evento accade soprattutto quando una persona prende molto sole, è sudata, e poi entra velocemente in acqua, non abituando il corpo alle temperature.
Tale evenienza, naturalmente, accade sia stomaco pieno che a stomaco vuoto, quindi non c’entra nulla con la tradizionale “congestione” che tutti noi pensiamo. Si tratta, piuttosto, di una repentina vasocostrizione nelle aree periferiche del corpo, dovuta al cambio di temperatura. Ciò sposta grandi volumi di sangue verso la gabbia toracica, affaticando il cuore. Può portare alla perdita dei sensi, e quindi, stando in acqua, si rischia l’annegamento.
Questo fenomeno colpisce più gli adulti che i bambini. Il consiglio, per prevenire il problema, è quello di entrare in acqua lentamente, abituando il corpo all’immersione piano piano, adeguandolo alla temperatura. Altrimenti, mentre si è in spiaggia, accaldati sotto al sole, prima di fare il bagno, ci si può spruzzare un po’ di acqua di mare, per qualche minuto, bagnando le varie parti del corpo per abituarle alla temperatura più fredda dell’acqua.