Il suo vero nome è Anthony Loffredo, ma si fa chiamare Black Alien Project, un progetto di trasformazione corporea mai visto prima.
Nel 2015, il francese Anthony Loffredo ha dato il via al suo processo di trasformazione corporea, scioccando il mondo intero. Intervento dopo intervento, il 33enne ha dato il via al Black Alien Project, ossia un progetto di trasformazione in alieno, nel quale il ragazzo ha coinvolto la totalità del suo corpo. Dopo anni, e dopo una lunga serie di interventi chirurgici, Black Alien è diventato popolarissimo.
Sul suo profilo Instagram, Black Alien vanta quasi 1 milione e mezzo di followers. Sui social condivide la sua quotidianità, ma anche le sue trasformazioni, che non accennano a diminuire, anzi. Secondo quanto affermato dal protagonista stesso, attualmente, il suo corpo non si trova neanche alla metà del percorso di trasformazioni definitiva. Presto entrerà nella “fase 3”. Cosa prevede questa fase? Non lo sappiamo ancora.
Il percorso che il ragazzo ha in mente è ben preciso, quello di assomigliare a un vero alieno, completando una lunga metamorfosi per alienarsi, abbandonando per sempre il suo involucro umano. I primi stravolgimenti sono iniziati tatuandosi, piano piano, sempre più parti del corpo, fino a raggiungere il 100% della pelle, tingendola di nero.
Poi, Anthony ha tatuato anche i bulbi oculari, un procedimento molto pericoloso e nel quale si rischi ala cecità. In seguito, sono arrivate le operazioni estreme, quasi tutte vietate in Europa. Per metterle in pratica, infatti, Black Alien è dovuto partire per il Messico. Qui, l’uomo si è fatto impiantare quaranta protesi su gran parte del corpo e sulla testa.
Oltre agli impianti sottocutanei in metallo, è ricorso anche all’amputazione di labbra, orecchie e naso. Ma gli interventi non sono certo finiti. Di recente, Black Alien si è fatto amputare due dita della mano, il medio e il mignolo, rendendola simile a un artiglio. Si tratta di una scelta che alla quasi totalità della popolazione potrebbe apparire insensata, ma Anthony ha uno scopo preciso.
Durante un’intervista al celebre quotidiano Mirror, ha spiegato che, sin da piccolo, l’uomo non si è mai sentito a proprio agio nel suo corpo umano. Inoltre, il suo progetto viene sviluppato anche per una questione di inclusione sociale, dove i diversi sono ancora oggi esclusi e fatti sentire anormali. Black Alien, quindi, è diventato una sorta di paladino dei “diversi”.
Essere un modello, per lui, è fonte di gioia, anche se, a causa delle discriminazioni e delle prese in giro, da parte dei mass-media e degli utenti sul web, spesso cade nello sconforto e si sente triste. Come rivelato in un’intervista online, infatti, spesso è causa di discriminazione, tanto che non viene fatto entrare in alcuni ristoranti, o in alcuni negozi.
Si lamenta che la società gli rende le cose più complesse. Ad esempio, molte persone non vogliono uscire con lui, tanti amici lo evitano e le donne non provano attrazione, ma non solo, perché non riesce a trovare nemmeno lavoro stabile. Black Alien si sente una persona normale, e il suo è un grido di protesta. A proposito di inclusione sociale, abbiamo parlato di recente di una bella storia riguardante un bimbo senegalese nato senza occhi, oppure dell’adozione di un bimbo speciale.