Il caso disperato in Senegal, dove un bambino nasce con una malformazione, è privo di occhi: il papà scrive all’Italia per un aiuto.
A causa di una rara malformazione, un bambino senegalese è nato senza occhi. Il papà, disperato, si rivolge all’Italia, scrivendo direttamente all’Osservatorio delle Malattie Rare, per chiedere aiuto. Grazie a una rete di solidarietà, il piccolo Mouhamed, accompagnato dai genitori, raggiunge l’Italia, dove un team di medici sfrutta le migliori tecniche al mondo per affrontare l’operazione.
Grazie alle nuove tecnologie, nonché alla grande preparazione dei medici italiani, forse i migliori al mondo, il bambino ha recuperato l’espressione facciale, grazie all’impianto di protesi oculari. Nato nel 2022, Mouhamed ha una rara malformazione, chiamata anoftalmia, una patologia congenita che determina la mancata formazione delle vescicole ottiche nel feto. Nel suo Paese, il Senegal, nessuno ha saputo aiutarlo.
La rara malattia e la corsa del bambino privo di occhi in un ospedale italiano
Recatosi in Italia per lavoro, a Milano, il papà di Mouhamed ha deciso di tentare il tutto per tutto, scrivendo all’Osservatorio delle Malattie Rare, rivolgendosi direttamente a Ilaria Ciancaleoni Bartoli, la direttrice. Si è innescata sin da subito una rete di solidarietà, che ha permesso al piccolo di raggiungere l’Italia dal Senegal, e di essere ospitato dall’Associazione Kim.
La mancanza di bulbi oculari si può colmare soltanto attraverso l’impianto di protesi oculari. Al piccolo Mouhamed sono state impiantate delle protesi di grandezza crescente, in modo tale da riempire gradualmente, con la crescita, le cavità oculari, prive di occhio. Naturalmente, recuperare la vista è impossibile, ma le protesi sfruttano una tecnologia modernissima.
Crescendo insieme al paziente, le protesi oculari si adatteranno alla cavità, figurando come veri occhi, dando quindi un’espressione allo sguardo. La qualità estetica è davvero elevata, frutto del continuo lavoro dei ricercatori specializzati. Certo, queste malattie così rare sono ancora difficili da combattere e superare, e i pazienti non avranno mai una vita normale.
Tuttavia, il progresso tecnico-scientifico permetterà al piccolo di non sentirsi diverso, e di essere accettato da tutti gli altri bambini. L’anoftalmia è una malformazione che coinvolge un bimbo ogni 100 mila nascite, è di natura genetica. Responsabili di questa condizione sono i geni SOX2, RBP4 e, in certi casi, il cromosoma 14. Grazie all’operazione, il piccolo Mouhamed non si sentirà troppo escluso, sia dai futuri compagni di scuola che dalla società.
Una bella storia, che potrà cambiare per sempre il futuro di questa sfortunata persona. Inoltre, si spera anche in una maggiore inclusione sociale in Senegal, dove Mouhamed potrà vivere, si spera, senza troppi ostacoli. Un’altra bella storia di inclusione sociale, invece, è quella che ha visto l’assunzione di un ragazzo affetto dalla sindrome di down in un rinomato ristorante del nord Italia.