Le possibili soluzione da intraprendere in questo caso; cosa fare se il nostro bambino ha i piedi piatti? Ci sono tre strade da poter percorrere.
Cosa fare se il nostro bambino ha i piedi piatti? Questa è una problematica che potrebbe sorgere con relativa facilità in base a delle specifiche situazioni, come ad esempio il piede valgo. Condizione che consiste nello spostamento del calcagno in direzione esterna. Il piede piatto vede la assenza quasi completa se non totale dell’arcata che caratterizza la pianta delle estremità inferiori del corpo. Tutto questo porta il piede stesso a toccare del tutto il suolo. Quali sono le soluzioni percorribili allo scopo di potere correggere tale difetto prima dell’età adulta?
Perché occorre sapere cosa fare se il nostro bambino ha i piedi piatti. Esistono fondamentalmente tre possibili rimedi, che sono costituiti dall’impiego di plantari specifici all’interno delle scarpe. Da esercizi di fisioterapia mirati. O, nei casi più estremi, dall’intervento chirurgico in sala operatoria. La condizione del piede piatto si sviluppa già nel corso dell’infanzia. Si sa che le sue cause non sono di tipo patologico, non sono cioè un sintomo di un qualche tipo di malattia. Ma la cosa potrebbe causare dei dolori durante una semplice passeggiata.
Cosa fare se il nostro bambino ha i piedi piatti? Come si cura tutto
Sempre riguardo alle cause, il tutto potrebbe essere da inquadrare come una conseguenza di un evento traumatico, come la frattura di specifiche ossa dei piedi come l’astragalo od il calcagno. Può derivare da problemi di natura muscolare e dell’apparato nervoso oppure essere frutto di una malformazione quale il tendine di Achille più corto del normale. In ogni caso i genitori o chi è incaricato di badare alla crescita ed al benessere psicofisico del bambino sono tenuti a correggere questa condizione che potrebbe comportare dei problemi.
Che è ritenuta la consuetudine fino ai 5 anni di età ma che poi dovrebbe portare allo sviluppo dell’arcata plantare, normalmente. Possiamo accorgerci della eventuale presenza del piede piatto nei nostri figli se questi tendono ad assumere un andamento goffo quando camminano, oppure se avvertono fin troppo spesso dei dolori durante la camminata. Allora è possibile un approccio che vede l’uso di plantari con una cunetta centrale o con il ricorso ad una correzione fisioterapica. È la podoscopia, ovvero un apposito esame fisico volto ad individuare questo problema, che ci potrà dare la sua eventuale presenza ed il suo relativo grado di gravità.
In che cosa consiste l’intervento chirurgico
Si procede poi con l’uso del baropodometro, una pedana elettronica che registra diversi dati, tra i quali le immagini degli arti inferiori ed in particolare la conformazione dell’area plantare. È possibile anche avvalersi della risonanza magnetica o della TC. Infine, per quanto riguarda l’operazione chirurgica, la prassi prevede l’impiego della anestesia locale per un intervento poco invasivo, solamente quando non c’è un’altra soluzione percorribile. Qui solitamente c’è una età consigliata, che si aggira intorno ai 12 anni ed alla quale fa seguito l’impiego, nelle due settimane successive, di stivaletti gessati.
Una volta dismessi però sarà bene che il bambino non si dedichi alla messa in pratica di attività sportive o di azioni faticose e che potrebbero sottoporre i piedi a dei traumi. Sempre riguardo ai piedi, esiste anche la fascite plantare che è un’altra condizione negativa da conoscere. E per quanto riguarda il costo dei plantari e dove trovarli esistono indicazioni ben specifiche sul come fare per reperirli.