Come mai andare in burnout rappresenta un rischio molto concreto e fortemente condizionante in negativo. Chi ne soffre e per quali motivi.
Andare in burnout, una condizione estremamente negativa che è fortemente connessa con quelli che sono i ritmi spesse volte estenuanti che contraddistinguono la vita moderna. Ogni nostro giorno è scandito da una routine fatta di doveri e di cose da fare, tra lo svegliarsi presto ed il mettersi in auto, in treno o sul bus per stare fuori di casa anche fino a sera. Tutti i giorni, ogni settimana, tutti i mesi e per anni. Il lavoro e lo studio possono schiacciarci come macigni.
Ed il rischio è, per l’appunto, quello di andare in burnout. Questo significa il farsi opprimere da tale spirale negativa, pesante, che potrebbe anche dare adito a delle conseguenze gravi come il sorgere della depressione, di altre malattie od addirittura di suicidio. Quest’ultima rappresenta una situazione non certo rara nei Paesi industrializzati. In Giappone poi, dove la vita da ufficio ha la precedenza su tutto, c’è un termine specifico che descrive il togliersi la vita a causa del lavoro che diventa troppo opprimente. Tale vocabolo è karoshi, che descrive appunto la “morte da superlavoro”.
Andare in burnout, quali sono i motivi
E tutto questo attesta l’importanza del non sottovalutare l’andare in burnout da lavoro o da studio. Che è in pratica una sindrome vera e propria i cui effetti sono costituiti dal sentirsi costantemente tristi, privi sia di energie fisiche che mentali per far fronte ai propri impegni. E non sapere dire di no a delle richieste, sobbarcandosi così altre cose da fare, fa in modo che le cose peggiorino in maniera ulteriore. Si può soffrire di sindrome da burnout a tutte le età, ma sono molti i giovani che manifestano una forte insofferenza in tal senso.
Parecchi sono i ventenni che non riescono a reagire a questa condizione e che si sentono preda del burnout. I motivi sono da inquadrare nel fatto di volere dare una buona impressione di loro. Ma anche nella precarietà del lavoro, nella difficoltà di trovare dei posti stabili e sicuri e nella insicurezza della situazione economica, politica e sociale che sta scuotendo il mondo dal 2020 in poi, tra epidemie, guerre, cambiamenti climatici ed altro.
Come venirne fuori
E tra i fattori di negatività figurano pure i social. Che in larga parte sono utilizzati da individui retrogradi, ignoranti, non capaci di empatizzare con gli altri né di mostrare loro solidarietà e sostegno. Non a caso proprio sui social hanno adito situazioni negative che promuovono il bullismo od il seguire pericolose diete che possono fare male alla salute. Anche le pressioni da parte della famiglia, del partner o dei colleghi sono tra le cause della pressione avvertita in questo senso e che può portare solamente a delle conseguenze nocive.
Il solo modo per risolvere questa situazione che possiamo tranquillamente definire come molto pericolosa consiste nello staccare la spina. Bisogna fermarsi, rilassarsi e prendersi cura di sé. Inoltre è molto di aiuto il dialogo, da instaurare sia con un esperto terapeuta che con i nostri cari, per ricevere tutto il supporto possibile. In alcuni casi è necessario anche licenziarsi e trovare un lavoro che possa essere più umano per dinamiche.