Le donne in menopausa che assumono questo farmaco corrono un rischio maggiore, potrebbero infatti fare i conti con l’Alzheimer, tutto quello che c’è da sapere.
L’Alzheimer è una malattia decisamente invalidante che ha ripercussioni non solo nei confronti di chi ne soffre ma anche nelle persone che si prendono costantemente cura del malato.
È una forma più comune della demenza senile che inizialmente si manifesta in modo lieve e poco preoccupante, con piccole dimenticanze. Con il passare del tempo però la malattia peggiore e chi ne è affatto non può più vivere la sua vita normalmente a causa delle difficoltà mnemoniche gravi che impediscono lo svolgimento delle quotidiane attività.
Chi soffre di Alzheimer dimentica praticamente tutto, persino il proprio nome in molti casi. Non ricorda la sua età, i propri familiari e il luogo in cui vive. Alcune ricerche hanno permesso di scoprire delle importanti novità che riguardano le donne e la fase della menopausa, a quando pare l’assunzione di un farmaco fa aumentare notevolmente il rischio di fare i conti con l’Alzheimer.
Ecco qual è il farmaco assunto dalle donne in menopausa che fa aumentare il rischio di Alzheimer
A distanza di molti anni non sono ancora molte le informazioni su questa malattia e non c’è nemmeno una cura capace di curarla in modo definitivo. L’unica cosa certa è che comporta, nelle zone dedite alla memoria, la perdita di cellule nervose.
Quando l’Alzheimer si manifesta il suo decorso è piuttosto lento, le condizioni del paziente infatti non peggiora velocemente. Dal momento della diagnosi le aspettative di vita però sono di 8-10 anni circa. All’inizio i segnali non destano molte preoccupazioni, sono piccole dimenticanze che capitano a tutti quando si è molto stressati e stanchi. Con il passare del tempo però i sintomi peggiorano diventando più gravi ed evidenti. Chi ne soffre inizia a sentirsi disorientato e pian piano non sarà più autonomo.
Riuscire a diagnosticarla al più presto è molto importante perché iniziando subito la terapia è possibile contenere i sintomi e limitare l’aggravamento per qualche mese. Ma come è stato già detto una cura per fermare la malattia o farla regredire non esiste. Sembra che le donne in menopausa corrono maggiori rischi, ciò è emerso da un recente studio condotto in Danimarca dal Copenaghen University Hospital. Di che si tratta? A quanto pare il rischio di sviluppare l’Alzheimer può aumentare nelle donne in menopausa a causa dell’assunzione di terapie ormonali.
La ricerca ha preso in considerazione oltre 60mila donne di età compresa tra i 50 e i 60 anni. Da questa è emersa che il rischio di sviluppare la malattia è maggiore in quelle che per alleviare la sudorazione notturna e le vampate di calore hanno assunto dei farmaci ormonali. Hanno avuto il 74% di possibilità in più di fare i conti con questa patologia le donne che hanno seguito per più di 12 anni la terapia. Una percentuale che diminuisce del 21% nelle donne che l’hanno seguita per un anno al massimo.
Al momento non è noto cosa possa davvero scaturire la comparsa dell’Alzheimer. Però possono influire l’età, lo stile di vita, la genetica, i fattori ambientali e la familiarità. Aumentano il rischio diversi fattori come l’età avanzata, il fumo di sigaretta, avere un parente di primo grado che ne è affetto, il decadimento cognitivo ecc.