La maxi truffa scoperta in queste settimane: l’olio extravergine d’oliva costa caro e non è nemmeno vero olio ma qualcosa che avrebbe potuto nuocere alla salute dei consumatori. Cosa sappiamo sulla marca.
L’olio extravergine di oliva costa caro, e verrebbe da dire che sia anche normale come cosa, dal momento che si tratta di un ingrediente pregiatissimo. È il miglior condimento che ci sia, riesce a migliorare e ad insaporire praticamente qualsiasi piatto sia nel caso di cottura che di fritto, ed ovviamente anche quando viene aggiunto a crudo.
Inoltre l’olio extravergine di oliva costa caro pure per via dei risvolti non favorevoli che stiamo riscontrando da un anno e mezzo, per via di tante situazioni negative. Ad esempio l’aumento dei costi delle materie prime impiegate nei processi di produzione industriale. Poi anche l’aumento delle bollette di luce e gas e dei carburanti. Così la produzione tanto dell’olio evo quanto di qualsiasi altro bene è risultata appesantita da una impennata dei costi stessi.
Le conseguenze di tutto ciò gravano sulle spalle di noi consumatori, dal momento che, come è facile notare quando andiamo a fare la spesa, i prezzi di praticamente qualsiasi cosa sono aumentati. Ed anche l’olio extravergine di oliva costa caro. Ma c’è una tendenza truffaldina da parte di alcuni produttori che è emersa riguardo a questo prodotto preziosissimo.
L’olio extravergine di oliva costa caro, ed alla fine non è anche di qualità: la truffa
Giusto un mese fa, il 9 giugno 2023, la Guardia di Finanza di Palermo ha provveduto al sequestro di oltre trenta tonnellate di olio extravergine di oliva falso. Prodotto nella provincia di Andria, in Puglia, era destinato nei pressi di Trapani. Si trattava di olio rancido ed assolutamente non commestibile.
Non era neanche extravergine d’oliva ed era destinato ad essere miscelato per creare un olio che sarebbe stato spacciato proprio come extravergine. E che sarebbe stato venduto al prezzo consueto che contraddistingue un normale olio evo. La cosa ovviamente avrebbe potuto avere delle conseguenze sulla salute delle persone che l’avrebbero consumato.
Di tutto ciò ne ha parlato la rivista Il Salvagente, che però avrebbe ricevuto un poco amichevole invito da parte del Codacons a non rivelare le marche di olio che fanno uso di questa pratica. Ed il Codacons è nient’altro che la principale associazione pro-consumatori in Italia. Lo fa sapere la stessa rivista, oltre a diverse pagine social che si sono interessate dell’argomento.
Il test che boccia alcun delle marche più note
Le analisi di laboratorio compiute su alcuni prodotti di questo falso olio extravergine da parte della Repressione frodi-Icqrf ha confermato come l’olio sequestrato fosse praticamente non commestibile. Anche se la relativa documentazione ne certificava il rango di olio extravergine di oliva.
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno portato alla denuncia del titolare della ditta produttrice per frode in commercio. Le stesse accuse sono state rivolte all’azienda che avrebbe dovuto ricevere questo carico di prodotto insalubre.
Che, come detto, sarebbe stato mescolato ad olio buono per creare qualcosa che, nonostante la sua cattiva qualità, sarebbe stato immesso nei vari supermercati, discount e negozi di alimentari. Ripetiamo che si tratta di più di trenta tonnellate di prodotto.
Va detto che già l’anno scorso un test bocciava alcune delle marche migliori di olio evo. Così come ci sono delle indicazioni su quali siano invece le marche più consigliate di questo prodotto da comprare durante la nostra spesa. E ci sono alcuni consigli su come riconoscere il miglior olio extravergine d’oliva, accertarsi che lo stesso sia per l’appunto extravergine e non sbagliare mai.