Uno studio di giugno rivela che la vitamina D potrebbe comportare un inatteso e positivo effetto sugli over 60: riduce il rischio di infarto.
È proprio il caso di dirlo: la vitamina D è un alleata del cuore. Così sembrerebbe, a guardare i risultati ottenuti su uno studio di giugno, pubblicati dal British Medical Journal, rinomata testata scientifica. Secondo i test effettuati di recente, questa vitamina avrebbe un impatto positivo sulla salute del cuore, riducendo il rischio di infarto, specialmente nelle persone sopra i 60 anni di età.
Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori della QIMR Berghofer Medical Research Institute, in Australia, guidato dalla dottoressa Rachel Neale. Si tratta della più grande ricerca medica riguardante l’incidenza della vitamina D sul nostro apparata cardiocircolatorio. Ci si è focalizzati sulle dosi di assunzione, e sugli effetti di una carenza di vitamina D, per migliorare il proprio stato di salute.
Vitamina D, alleata del cuore, tanto da ridurre il rischio di infarto
Condotto tra il 2014 e il 2020, questo studio approfondito ha coinvolto oltre 21 mila cittadini australiani di età compresa tra i 60 e gli 85 anni. Metà dei pazienti ha ricevuto una pasticca di vitamina D da 60.000 UI, l’altra metà ha ricevuto un placebo. Tutti hanno dovuto assumere la pillola all’inizio di ogni mese, per 5 anni consecutivi. Cosa è emerso?
In 5 anni, tutti i pazienti sono stati monitorati dai ricercatori. Questi hanno esaminato malattie, decessi, casi di ictus, di infarto, di problemi cardiovascolari e flusso sanguigno. In 5 anni, il 6% dei pazienti ha subito un evento cardiovascolare grave. Tuttavia, coloro che hanno assunto la vitamina D hanno avuto un rischio di infarto, e non solo, decisamente inferiore rispetto a quelli che hanno assunto un placebo.
La vitamina D ha diminuito il rischio di infarto del 19%, la rivascolarizzazione coronarica dell’11% in meno, e problematiche generali legate a eventi cardiovascolari del 9% in meno. Per quanto riguarda l’ictus, invece, non si sono notate differenze. Integrare vitamina D, dunque, potrebbe essere una buona abitudine per prevenire danni del genere.
Si tratterebbe di un effetto protettivo sul cuore, che potrebbe essere ancora più marcato nelle persone che assumono statine o altri farmaci per la protezione dell’organo. Ovviamente, gli studi proseguiranno, ma i risultati appaiono già molto chiari. La vitamina D, fondamentale per l’organismo, è essenziale anche per rafforzare la salute del cuore, specialmente, in tarda età.