Un recente studio fa sapere che per stabilire l’obesità l’indice di massa corporea non basta. È necessario affiancare al Bmi altri parametri, ti svelo quali sono.
Da circa cinquant’anni l’indice di massa corporea, chiamato anche Bmi, viene utilizzato per valutare il peso corporea sia nelle donne che negli uomini e stabilire l’obesità. È la forma matematica più utilizzata e si ottiene dalla divisione tra il peso ed il quadrato dell’altezza, questo dato però potrebbe non essere più sufficiente.
Stando infatti ad un recente studio americano presentato a Chicago al meeting annuale dell’Endocrine Society Endo 2023 il Bmi darebbe indicazioni inferiori rispetto alla realtà, sbagliando nel 53% dei casi la stima del grasso in modo notevole. Lo studio è stato condotto dalla Rutgers University. Questo ha permesso di stabilire che le persone considerate obese solo in base all’indice d massa corporea erano la metà rispetto a quelle ritenute tali con la Dexa. Quest’ultimo è un esame a radiazioni ionizzanti che in base alla composizione corporea consente di fornire informazioni decisamente più dettagliate e accurate.
Dunque, per stabilire con esattezza se le persone siano obese oppure no è necessario affiancare altri specifici parametri all’indice di massa corporea. Continua a leggere i successivi paragrafi per scoprire quali sono.
Ecco quali parametri è necessario affiancare all’indice di massa corporea per stabilire l’obesità, i risultati che si ottengono sono decisamente più accurati
Affiancando i giusti parametri all’indice di massa corporea si ottengono quindi risultati più dettagliati e precisi, infatti il margine di errore si riduce notevolmente.
La ricerca americana non ha alcuna intenzione di ‘mandare in pensione’ l’indice di massa corporea. Semplicemente vuole affiancare a questo adeguati parametri per un risultato più soddisfacente. Quali? La composizione corporea misurata dal plicometro e la misura del girovita. È stato infatti stabilito che il margine di errore si riduce del 23% circa se si aggiunge alla tradizionale misura del Bmi la circonferenza della vita poiché ha reso il 69% delle diagnosi di obesità coerenti con Dexa.
La presidente della Società Italiana di Endocrinologia, Anna Maria Colao, ha fatto sapere che il limite principale del Bmi è quello di non essere in grado di fare una distinzione tra massa muscolare, massa, corporea, tessuto grasso e acqua. Non è nemmeno capace di distinguere tra grasso cutaneo e grasso viscerale dal momento che non tiene in considerazione l’influenza di genere. Ha infatti spiegato che rispetto agli uomini le donne hanno più grasso sottocutaneo che solitamente si localizza sulle cosce e sui fianchi. Questo in termini di salute è ritenuto meno dannoso rispetto al grasso addominale che gli uomini tendono ad accumulare nelle parti centrali del corpo con più facilità.
Quindi, prendere in considerazione solo un parametro che non tiene conto di queste importanti differenze non è certamente corretto. La conseguenza infatti è quella di sottovalutare in modo errato l’obesità negli uomini e di sovrastimarla nelle donne. Così facendo è decisamente più difficile per i medici comprendere i reali rischi di mortalità e malattia causati dall’obesità.