Arriva la terapia anticolesterolo, a base di acido bempedoico, che aiuta al cuore e previene il rischio di infarto.
La scienza non smette di progredire, per fortuna, ed ecco che spunta fuori una nuova terapia, a base di acido bempedoico, per combattere il colesterolo cattivo nel sangue e proteggere le artiere. Secondo le prime sperimentazioni, riesce a diminuire il rischio di infarto del 39%, prevenendo così tutte le malattie legate all’apparato cardiocircolatorio.
Sono i dati forniti al recente convegno dell’American Diabetes Association, pubblicati sulla testata scientifica Jama, la rivista dell’Associazione dei Medici Statunitensi. La nuova terapia, approvata già nel 2020 negli USA, ora compie un ulteriore passo in avanti. Aiuta a ridurre i livelli di colesterolo cattivo, e quindi rappresenta un’arma in più per la protezione del paziente.
La nuova terapia anticolesterolo che proteggere l’apparato cardiocircolatorio e previene il rischio di infarto
I test in laboratorio rivelano dati incoraggianti. Oltre 4 mila pazienti, alcuni dei quali a rischio cardiaco e altri che hanno già avuto infarti o sono stati operati al cuore, si sono sottoposti alla terapia. Dopo mesi di trattamento, i medici hanno osservato una riduzione importante dei livelli di colesterolo cattivo LDL, e quindi una ripulita di tutte le arterie.
La diminuzione, dopo tre mesi di trattamento, è stata del 29%, si sono ridotte anche le infiammazioni del 22%. I rischi di subire malattie cardiache hanno visto una riduzione del 39%. Una stima incoraggiante. La Food and Drug Administration, l’ente che si occupa della commercializzazione dei farmaci, ha dato il via al trattamento a base di acido bempedoico.
Si tratta dell’assunzione di una semplice pasticca, oggi migliorata rispetto a quella del 2020, che spesso causava dolori muscolari nei pazienti. È un’efficace alternativa alle statine e alla Atorvastatina, probabilmente la medicina più utilizzata per la terapia per la cura del colesterolo alto. Ovviamente, oltre all’assunzione dei farmaci, occorre mantenere uno stile di vita sano.
Bisogna seguire una dieta poveri di grassi e colesterolo, svolgere una sana attività fisica, controllare il peso. Senza contare che, a incidere sull’ipercolesterolemia, incide anche il patrimonio genetico, l’età, poiché tende ad aumentare mano a mano che si invecchia, il fumo, che diminuisce i livelli di colesterolo buono, e anche la menopausa nelle donne, collegata all’aumento del colesterolo cattivo.
Il colesterolo è definito il killer silenzioso, perché non comporta determinata sintomatologie, eppure aumenta fortemente il rischio di morte legata a ictus, infarti, malattie cardiache, anche connessi a condizioni particolari, come diabete, ostruzione delle arterie, obesità, sedentarietà.