Sei curioso di scoprire cos’è la malattia dei sub e sopratutto come intervenire in maniera tempestiva, per rimanere in salute!
È arrivata l’estate e in molti decidono di buttarsi in acqua e magari vivere una magnifica avventura subacquea. Osservare il fondale marino e la sua fauna è sicuramente un’esperienza eccezionale ma prima di gettarsi a capofitto nell’esperienza, bisognerebbe calcolare molto bene i rischi.
Ad esempio, hai mai visto i protagonisti di un film, tornati alla terra ferma dopo una lunga immersione, chiudersi in una stanza di decompressione? Questo è proprio per evitare di incorrere ai rischi legati alla malattia da decompressione, che nei casi più gravi può portare anche alla morte. In molti però non sanno che è possibile contrarre la malattia anche in altri modi, come per esempio facendo un viaggio in aereo o essere sottoposto ad una forte pressione.
Malattia dei sub: cos’è e come intervenire
La patologia da decompressione o PDD è un termine che descrive la riduzione progressiva della pressione presente nell’ambiente e che circonda l’ambiente. Tale malattia ricorda quasi la stessa sensazione che si prova quando si cerca di riemergere dopo un immersione in acqua. La patologia da decompressione è suddiviso in due patologie: la MDD e la EGA. La malattia da decompressione è dovuta dalla presenza di bolle d’aria che si muovono fra i tessuti provocando quindi danni interni.
L’EGA invece è l’embolla gassosa arteriosa che è la causa principale dell’ingresso delle varie bolle all’interno della circolazione polmonare. Queste bolle a loro volta si muovono fra le arterie procurando una serie di danni come l’ostruzione dei vasi sanguigni. In parole povere la quantità elevata di azoto pressata che tende a disciogliersi nel sangue e nei vari tessuti, formando così delle bolle gassose quando questa tende a diminuire.
Di solito coloro che soffrono di questa particolare malattia sono senza dubbio i subacquei, gli aviatori o tutti coloro che lavorano con l’aria compressa. Soltanto negli Stati Uniti ogni anno purtroppo più di mille sono gli individui che scoprono di soffrire di patologia da decompressione. Inoltre esistono ulteriori fattori che possono provocare la PDD come le continue e prolungate immersioni, ma anche profonde immersioni e risalite veloci. Altri fattori esterni invece sono senza dubbio l’obesità, la disidratazione o patologie polmonari e cardiovascolari. Cos’è la sindrome di Diogene e sopratutto perchè è definita una malattia che ti isola dal mondo?
L’ideale sarebbe quello di informare il proprio medico curante e capire come procedere al meglio. I sintomi della quale dovresti fare molto attenzione sono senza dubbio l’affaticamento insolito, segni di MDD, ma anche intorpidimento e debolezza muscolare. Di solito tali sintomi si manifestano dai 5 minuti alle 12 ore dopo l’immersione. Il consiglio migliore è quello di ridurre al minimo le immersioni e la velocità che ci impieghi per risalire, ma soprattutto di agire tempestivamente con un trattamento chiamato ossigenoterapia ricompressiva. Le ossa di cristallo: che malattia è e perchè è rara?
Nicolas De Santis