In che cosa consiste, che cos’è l’orecchio assoluto e quali sono le più recenti scoperte in merito al come ed al perché sorge
Cos’è l’orecchio assoluto? Con questa definizione si fa riferimento ad una particolare condizione che va a denotare l’udito e che viene associata alla inclinazione ad essere predisposti per la messa in pratica e per lo studio di una qualche disciplina in ambito musicale.
Anche senza conoscere nulla a livello teorico in fatto di musica, con l’orecchio assoluto è possibile – per un individuo che ne è dotato – riconoscere e riprodurre una specifica melodia anche senza sapere alcunché in merito alla partitura. Semplicemente ci si basa su quello che si è ascoltato in precedenza, e tanto basta ed avanza per avere un ottimo risultato.
Detta così verrebbe da pensare che l’orecchio assoluto sia un dono, grazie al quale diventa possibile riconoscere le note musicali anche dopo un solo ascolto. Una risposta più precisa sul cosa sia l’orecchio assoluto ha provato a darla uno studio che risale ormai ad un bel po’ di tempo fa.
Si tratta di una rilevazione compiuta dalla statunitense Eastman School of Music nel 2008, in sinergia con gli esperti accademici del Department of Brain and Cognitive Sciences dell’Università di Rochester. Mediante la messa in pratica di appositi test si è scoperto che l’orecchio assoluto non è tipico solamente di chi mostra delle inclinazioni musicali.
E che questa è una tendenza che sembra sorgere sin dalla tenera età. Poi pare emergere una certa difficoltà nell’affidarsi a questa sorta di istinto una volta superati i quattro anni e mezzo di vita. Un altro studio assai più recente e che è del 2019, con la firma dei ricercatori dell’Università della California, rende noto invece come possano c’entrare molte inclinazioni naturali sullo sviluppo di questo aspetto.
In particolare è emersa una certa frequenza nel notare come individui che parlano lingue tonali come il cinese, il giapponese ed il vietnamita siano portati a mostrare questa caratteristica. Per quella che pare essere una influenza esercitata anche dall’ambito culturale.
Inoltre ulteriori test confermano come il funzionamento dell’orecchio assoluto sia direttamente da collegare alla memoria uditiva e ad un suo maggiore grado di sviluppo. Cosa che consente di ricordare molto meglio i suoni.
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Alla fine si può affermare come, per il manifestarsi di questa curiosa situazione, concorrano sia dei fattori legati al proprio patrimonio genetico che altri i quali sono invece da iscrivere a delle influenze dell’ambiente in cui si nasce, si cresce e si vive.