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Mangia delle ostriche e poi muore: la storia agghiacciante | Cos’è successo

Pubblicato da
Sophia Melfi

Le ostriche fanno parte di quella categoria di alimenti che non lasciano scelta: o si amano o si odiano, non esistono vie di mezzo.

Ostriche (Foto da Canva) – Inran.it

Per coloro che appartengono alla prima fascia e dunque sono estimatori di questi molluschi di mare, la notizia che stiamo per riportare potrebbe non essere delle migliori. Un uomo, infatti, ha perso la vita dopo aver acquistato e mangiato proprio delle ostriche. Scopriamo perché.

Uomo di 54 anni muore dopo aver mangiato delle ostriche

Molluschi (Foto da Canva) – Inran.it

Un uomo di 54 anni di cui non si conosce l’identità in quanto tenuta privata dai funzionari, ha iniziato a sentirsi male dopo aver acquistato ostriche in un punto vendita nel sobborgo St. Louis di Manchester, Missouri, USA. Il suo malessere si è poi trasformato in un decesso, a causa di un batterio conosciuto come Vibrio vulnificus, generalmente causato dal consumo di pesce crudo o poco cotto.

Il Vibrio vulnificus è un batterio che si trova comunemente nelle acque marine e può essere presente nelle ostriche. Quando consumato, può causare infezioni gravi, specialmente in individui con un sistema immunitario compromesso o in persone anziane.

Numerose persone che contraggono un’infezione causata da questo batterio necessitano di terapie molto forti o persino di amputazione degli arti, mentre circa una persona su cinque non sopravvive. Alcune infezioni da Vibrio vulnificus possono portare a una condizione chiamata fascite necrotizzante, in cui la carne intorno a una ferita aperta inizia a morire.

Il dipartimento della sanità della contea di St. Louis ha avvertito i clienti che hanno acquistato il medesimo prodotto presso The Fruit Stand & Seafood di non consumare le ostriche e di gettare quelle rimaste. Tuttavia, non ci sono prove che l’azienda abbia fatto qualcosa per contaminare le ostriche, che probabilmente erano già contaminate quando sono state ricevute dallo stabilimento. Le indagini sulla provenienza della contaminazione sono state avviate per identificare le cause specifiche dell’infezione.

Il batterio contratto

Intossicazione (Foto da Canva) – Inran.it

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), circa 80.000 persone contraggono il batterio Vibrio vulnificus ogni anno negli Stati Uniti, e circa 100 di esse perdono la vita a causa delle complicanze legate all’infezione. A scopo preventivo e precauzionale, l’ente suggerisce di non consumare molluschi crudi o poco cotti, di lavarsi le mani dopo essere entrati in contatto con essi e di evitare di immergersi in acque salate se si hanno ferite non ancora rimarginate.

Uno studio ha rilevato che queste infezioni potrebbero aumentare nel prossimo ventennio a causa dell’aumento della temperatura delle acque marine. I batteri Vibrio sono sensibili alla temperatura e prosperano in acque calde e salmastre. L’associazione tra i batteri Vibrio e il cambiamento climatico ha portato a considerare le specie Vibrio come un “barometro microbico del cambiamento climatico”.

E’ fondamentale prestare attenzione quando si consumano ostriche o altri molluschi crudi o poco cotti. La storia tragica di questo uomo che ha perso la vita dopo aver mangiato ostriche ci ricorda l’importanza di considerare i potenziali rischi associati al consumo di questi alimenti.

Come prevenire l’intossicazione da pesce crudo

Le ostriche sono notoriamente note per essere veicoli di batteri come il Vibrio vulnificus, che può causare gravi infezioni. Questo batterio è presente nell’ambiente marino e può contaminare le ostriche durante la crescita. Quando le ostriche vengono consumate crude o poco cotte, il batterio può infettare il sistema digerente delle persone, portando a sintomi come diarrea, vomito, febbre e infezioni gravi.

È importante sottolineare che non tutte le ostriche sono infette dal Vibrio vulnificus e che la maggior parte delle persone può consumare ostriche senza problemi. Tuttavia, alcune categorie di persone sono particolarmente vulnerabili alle infezioni batteriche, come gli individui con un sistema immunitario compromesso o le persone anziane. Per loro, il consumo di ostriche crude o poco cotte può rappresentare un rischio significativo per la salute.

Le autorità sanitarie e gli esperti consigliano di seguire alcune precauzioni per ridurre il rischio di infezioni legate alle ostriche e ad altri molluschi:

  • Cottura adeguata: Se si decide di consumare ostriche, è consigliabile cuocerle a una temperatura interna di almeno 63°C per almeno 4-5 minuti. La cottura completa eliminerà i batteri potenzialmente pericolosi.
  • Origine affidabile: Acquistare ostriche da fonti affidabili e certificate, preferibilmente da allevamenti o distributori che adottano buone pratiche igieniche.
  • Igiene personale: Prima e dopo la manipolazione di ostriche o di altri molluschi, lavarsi accuratamente le mani con acqua calda e sapone per evitare la contaminazione incrociata.
  • Attenzione alle condizioni di conservazione: Conservare le ostriche in frigorifero a una temperatura adeguata (tra 1°C e 4°C) e consumarle il prima possibile per ridurre il rischio di proliferazione batterica.
  • Sensibilizzazione ai sintomi: Essere consapevoli dei segni di infezione batterica, come diarrea persistente, vomito, febbre e dolori addominali. In caso di sintomi sospetti, è importante consultare un medico.

La storia tragica di questa persona che ha perso la vita dopo aver mangiato ostriche ci ricorda l’importanza di una corretta gestione e preparazione degli alimenti. È fondamentale essere consapevoli dei potenziali rischi associati al consumo di ostriche crude o poco cotte e prendere le precauzioni necessarie per proteggere la propria salute.

Sebbene le ostriche siano considerate una prelibatezza per molti, è essenziale consumarle in modo sicuro. Prestare attenzione alla loro origine, assicurarsi di cuocerle adeguatamente e seguire buone pratiche igieniche possono contribuire a ridurre il rischio di infezioni batteriche.

Sophia Melfi