I nostri antichissimi antenati Neanderthal soffrivano di una patologia che è sopravvissuta per ben mezzo milione di anni. Esiste ancora oggi, di quale si tratta.
Gli antenati Neanderthal vissuti centinaia di migliaia di anni fa si presentavano in maniera molto diversa rispetto a come siamo noi oggi. Il loro aspetto era del tutto differente, a cominciare dal colore della pelle. Ed anche i capelli erano in qualche modo diversi da come sono oggi, così come inedite erano le caratteristiche fisiche del volto e della corporatura in generale.
I nostri antenati Neanderthal hanno fatto la loro precisa comparsa in un bene individuato periodo della preistoria. La linea storica della nostra progenie ufficialmente ricostruita dalla scienza riferisce della comparsa dei primi primati 55 milioni di anni fa. Sui 7 milioni di anni fa ecco apparire i primi gorilla evoluti, con una scissione tra gli avi degli scimpanzé e dell’uomo.
Abbiamo, da qui, il Sahelanthropus tchadensis, uno dei primi ominidi bipedi dei quali si abbia notizia. L’Orrorin tugenensis, poi altri ominidi e finalmente l’Australopithecus (tre milioni di anni fa).
Antenati Neanderthal, quando sono apparsi sulla Terra
Questa è la specie di ominide che più viene collegata alla specie umana attuale e dalla quale si sono sviluppati l’Homo Abilis a partire da due milioni di anni fa, poi l’Homo ergaster, l’Homo erectus, l’Homo heidelbergensis e, finalmente, poco meno di mezzo milione di anni fa, l’Homo neanderthalensis.
I nostri antenati Neanderthal sono stati chiamati così dal nome di una località in Germania dove, nel 1856, vennero scoperti i primi resti in assoluto di questa specie di uomo primitivo. Si tratta della valle del Neander. La finestra in cui i Neanderthal sono vissuti va dal 400mila a.C. fino alla loro estinzione, inquadrabile nel 30mila a.C. La presenza di questi uomini preistorici è ampiamente attestata anche in Italia.
Alcuni studi hanno portato all’emergere della presenza di una malattia ben specifica che sembra colpisse l’Uomo di Neanderthal. Si tratta della malattia di Crohn, con una elevata percentuale di manifestazione pure del diabete di tipo 2, che ad oggi è la varietà più diffusa di questa patologia.
Qual è la malattia frequente della quale soffrivano
Ma emerge anche un’altra malattia ritenuta frequente, la cosiddetta “malattia vichinga” della mano, il cui nome scientifico è Contrattura di Dupuytren. Il principale tratto di tale condizione consiste nell’immobilizzarsi delle dita quando sono piegate. Gli Uomini di Neanderthal ne erano spesso affetti, in base a quanto sostengono alcuni ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma, in Svezia, e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, in Germania.
Questa analisi ha trovato pubblicazione sulla rivista specializzata di settore Molecular Biology and Evolution e ha visto anche lo svolgersi di numerose osservazioni cliniche su quasi 700mila persone, un decimo delle quali soggette a patologie varie.
Dall’Africa alla Scandinavia, la malattia c’è ancora oggi
Questa cosa ha portato gli esperti ad affermare che la mescolanza dei nostri antenati Neanderthal con altre specie umane possa avere causato questa particolare sovraesposizione nociva in termini di salute. La Contrattura di Dupuytren esiste ancora oggi ed è tipica specialmente di molte popolazioni africane.
SE NON VUOI PERDERTI I NOSTRI AGGIORNAMENTI ED ESSERE SEMPRE IL PRIMO A CONOSCERE LE ULTIME NOTIZIE, PUOI SEGUIRCI SU TELEGRAM
Ma si riscontra una elevata percentuale anche in Europa del Nord, dove il 30% della popolazione sopra ai 60 anni ne è affetta. Questo studio sembrerebbe spiegare il perché, a distanza di circa trecentomila anni. E voi sapevate che esiste anche la cosiddetta malattia dalle ossa di cristallo? Ed è veramente rarissima.