L’associazione tra dolore fisico e dolore emotivo non è solo una metafora, ma è stata confermata da uno studio scientifico condotto da un gruppo di medici presso la Johns Hopkins University e pubblicato sul New England Journal of Medicine.
Questo studio ha rivelato l’esistenza di una rara ma grave condizione chiamata “cardiomiopatia da stress” o comunemente nota come “sindrome del cuore spezzato”, che causa una compromissione della funzionalità cardiaca a seguito di uno stress emotivo acuto.
Dal punto di vista neurobiologico, diverse evidenze dimostrano una stretta connessione tra dolore fisico e dolore emotivo. Studi condotti su cuccioli di cane hanno mostrato che una minima dose di morfina, un oppioide noto per ridurre il dolore fisico, può alleviare il distress emotivo sperimentato durante la separazione dalla madre. Inoltre, studi di neuroimaging hanno evidenziato che le stesse aree cerebrali coinvolte nel dolore fisico, come la corteccia cingolata anteriore e la corteccia prefrontale ventrale destra, si attivano anche in risposta alla sensazione di esclusione sociale, che può essere considerata una forma di dolore emotivo.
Secondo Eisenberger, questa stretta connessione tra dolore fisico ed emotivo potrebbe avere una base evolutiva. Nei primi stadi di sviluppo umano, i legami sociali sono fondamentali per la sopravvivenza fisica dei neonati umani, che dipendono dai caregiver per il nutrimento e la protezione dai pericoli. Pertanto, nel corso dell’evoluzione, potrebbe essersi sviluppata una correlazione tra il sistema di allerta sociale e il sistema di processamento del dolore fisico.
Basandosi su tali studi, ricerche più recenti hanno approfondito ulteriormente la connessione neurobiologica tra dolore fisico ed emotivo. Queste ricerche hanno indotto nei partecipanti un dolore emotivo intenso presentando loro fotografie degli ex-fidanzati e chiedendo loro di riflettere sul momento della fine della relazione. Allo stesso tempo, i partecipanti sono stati sottoposti a una stimolazione fisica di calore intenso sull’avambraccio per provocare dolore fisico. I risultati hanno mostrato che, oltre all’attivazione della corteccia cingolata anteriore, sia il dolore fisico che quello emotivo condividono l’attivazione delle aree della corteccia somatosensoriale.
Considerando gli aspetti legati alla cura e al trattamento, una nuova linea di ricerca sta esplorando se i rimedi utilizzati per il dolore fisico possano essere efficaci anche nel dolore emotivo. Uno studio condotto negli Stati Uniti ha esaminato l’effetto della somministrazione di 1000 mg al giorno di paracetamolo. Un antidolorifico comune, sulla riduzione del dolore emotivo legato all’esclusione sociale. I soggetti sottoposti al trattamento farmacologico con paracetamolo hanno riportato livelli inferiori di dolore emotivo e una minore attivazione della corteccia cingolata anteriore rispetto al gruppo placebo.
Un altro studio condotto nel 2009 ha dimostrato che il supporto sociale è in grado di ridurre l’intensità del dolore fisico. Nello studio, un gruppo di donne è stato invitato in laboratorio insieme ai loro partner. Gli scienziati li hanno sottoposti a stimolazioni fisicamente dolorose in diverse condizioni di contatto sociale con il partner. È emerso che il contatto diretto con il partner riduce la sensazione di dolore fisico. Anche la semplice visione della fotografia del partner ha avuto un effetto riduttore, sebbene in misura minore.
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Queste scoperte suggeriscono che l’interconnessione tra dolore fisico ed emotivo sia bidirezionale anche dal punto di vista delle cure. I rimedi utilizzati per il dolore fisico possono influenzare anche il dolore emotivo, e viceversa. Tuttavia, è importante agire con cautela nell’applicazione di queste conoscenze. L’uso indiscriminato e non controllato di farmaci, compresi gli antidolorifici, al fine di sopprimere completamente le emozioni dolorose intense, può avere conseguenze negative per il benessere complessivo della persona.
È necessario considerare che un’adeguata regolazione emotiva richiede una gestione equilibrata delle emozioni, piuttosto che una soppressione totale. Pertanto, è consigliabile utilizzare i rimedi del dolore fisico in modo oculato. Sotto la supervisione di un professionista sanitario qualificato, al fine di garantire un trattamento adeguato e una regolazione emotiva funzionale.