Diversi studi hanno rilevato come le cellule dei propri figli possano rimanere nel corpo della mamma. Che fenomeno è?
Il rapporto tra qualsiasi bambino e la madre è molto speciale e importante, considerato unico. Il rapporto che le madri tendono a creare con i figli è qualcosa che non può essere spiegato da chi ce l’ha e non può essere compreso da chi non ce l’ha. È probabile che la mamma abbia già notato quanto sia speciale il legame con il proprio figlio.
Il legame condiviso è un legame che si rafforza ogni giorno di più. Se una madre ha solo figli maschi, potrebbe non rendersi conto di quanto sia profondo questo legame, perché non ha altro con cui confrontarlo. Tuttavia, Questa connessione che si crea con un figlio, non è solo mentale ma anche fisico secondo il risultato di alcuni recenti studi.
I figli sono per sempre e sono ancora dentro di noi
Recenti studi hanno portato alla luce che il rapporto che lega mamma è figlio potrebbe essere più profondo di quello che si pensi. Infatti, le cellule dei figli possono restare all’interno del corpo della madre anche molti anni dopo averli dati alla luce. Il motivo?
Questa è una scoperta sensazionale e il fenomeno si chiama microchimerismo fetale. Questa connessione sembra dare alla frase “farai sempre parte di me” un significato molto più ampio e profondo. Sono state individuate delle cellule conosciute chiamate come cellule progenitrici della gravidanza che a partire dalla settima settimana, migrano dal sangue del feto a quello della madre e vanno a stabilirsi in modo permanente all’interno di alcuni suoi organi: cervello, cuore, fegato, polmoni e midollo.
Sembrano resistere per almeno trent’anni, probabilmente anche per tutta la durata della vita della donna. Sembra che queste cellule abbiano un’azione protettiva e riparatrice per aiutare la mamma a prendersi cura del suo bambino. Servono, certamente, ulteriori studi per comprenderne appieno il significato, ma nel frattempo, alcuni di questi hanno rilevato come queste cellule possano avere un effetto protettivo rispetto allo svilupparsi di alcune malattie nella madre.