L’operazione complicata e delicata su un bambino di 2 anni ha un risvolto incredibile, adesso gli spetta la convalescenza.
La medicina fa ogni giorno passi da gigante e gli interventi innovativi accadono ogni giorno in giro per il mondo. Anche l’Italia non è da meno, solo pochi giorni fa a Bologna è stato asportato un sarcoma di 30 kg, diventando il più grande in Europa. Questa volta, la svolta, è avvenuta presso l’ospedale infantile Regina Margherita a Torino.
Un bambino di quasi due anni è stato sottoposto ad un intervento pionieristico, il primo di questo genere in tutta Europa, per ripristinare la funzione di un arto inferiore paralizzato. La procedura prevedeva il riposizionamento dei nervi sani, i quali poi possono trasmettere gli impulsi alle parti lesionate.
Bambino affronta un’operazione complicata per il riposizionamento dei nervi
Il piccolo è entrato nella storia della medicina pioneristica affrontando con successo l’intervento. La patologia di cui era affetto gli aveva fatto perdere la funzione ad un arto inferiore.
Circa otto mesi gli era stato diagnosticato una mielite flaccida acuta. Questa è una malattia neurologica molto rara che colpisce il midollo spinale andando a danneggiare le cellule che trasmettono i segnali motori e muscolari. La maggior parte dei bambini presenta una lieve malattia respiratoria o febbre causata da un’infezione virale da una a quattro settimane, prima di sviluppare i sintomi della malattia. Nel caso del bambino, aveva manifestato l’influenza. L’intervento avvenuto presso il Regina Margherita è stato supervisionato da Amy Moore, la quale è una delle maggiori esperte di mielite flaccida acuta e lavora presso l’Università State of Ohio. La procedura è durata circa sette ore, ore nelle quali nervi sono stati reinnervati e le funzionalità dell’arto inferiore sono state ripristinate.
Al bambino adesso non resta solo che affrontare la riabilitazione per avere un recupero completo, che avverrà nei prossimi mesi. Difatti i risultati concreti dell’intervento saranno certi tra qualche mese. Ma anche se il recupero non sarà totale, anche solo parziale sarà comunque in grande successo in campo medico. Un grande passo avanti che porta sempre più vicino ad una soluzione definitiva.
