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Lifestyle

Perdonare i propri genitori, un percorso interiore che può durare decenni

Pubblicato da
Andrea Cerasi

A un certo punto della vita, si inizia a mettere via tutto il rancore accumulato sin dall’adolescenza e a perdonare i genitori.

Perdonare è un’azione tanto semplice quando profonda. In realtà, il perdono non è facile da mettere in atto, non è facile accettarlo, e spesso, la maggior parte delle persone, tende a ignorarlo. Ignorare il perdono significa andare avanti per la propria strada, come nulla fosse, ma continuando a mantenere quel briciolo di rancore in fondo al cuore.

Giovane chiede perdono al padre (Canva – Inran.it)

Il rapporto tra genitori e figli adolescenti comporta sempre litigi, contraddizioni, momenti di tensione, frustrazione. L’adolescenza è una fase delicata dello sviluppo, si è rabbiosi, si è rancorosi nei confronti del mondo, si prova odio verso i propri genitori, perché si pensa che siano incapaci di comprendere. Quando due mondi così diversi sono a confronto, si genera il rancore, che può durare anche una vita.

Come superare il rancore e perdonare i propri genitori: lo spiega uno psicologo

Ragazzo abbraccia genitori (Canva – Inran.it)

Se l’adolescenza fa scattare questo meccanismo di autodifesa e di odio nei confronti degli adulti, mano a mano che si cresce, ci si avvicina di più ai propri genitori. E poi si arriva a un certo punto in cui ci si sente avviliti, ci si sente in colpa, e si desidera il perdono. Di solito, ciò scatta quando si vedono i propri genitori invecchiati, oppure soli, ammalati o non autosufficienti.

In un certo senso, il desiderio del perdono arriva quando i nostri genitori appaiono fragili, indifesi, e allora si sente il bisogno di tutelarli. Ma quando i genitori erano nel pieno delle forze, giovani e attivi, che scelte hanno fatto? Perché noi abbiamo avuto a che fare, e siamo cresciuti, con genitori giovani e forti, ed è con il loro passato che dobbiamo confrontarci.

Ragazzo abbraccia sua madre (Canva – Inran.it)

Ma il passato è passato, perdonare non significa dimenticare chi erano, ma lasciare andare un bagaglio fatto di dolore, che pesa sulle spalle e che impedisce di vivere sereni il presente. Ogni persona merita di vivere un presente sereno, perciò il rancore deve essere superato, allontanato. Occorre sgombrare la mente dai lati negativi, e viversi i lati positivi del rapporto in famiglia.

Tutti hanno avuto momenti tristi, disperati, ma la vita è anche questa. La vita di un uomo è fatta di momenti tristi e di momenti felici, in un’alternanza infinita. Le sofferenze dell’infanzia e dell’adolescenza si traducono quasi sempre in rabbia, e ogni tanto risalgono a galla. I genitori, dunque, rappresentano una fonte di amore e di dolore, creando queste emozioni ambivalenti.

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Ma perdonare un genitore significa molto, significa affrontare un percorso interiore elaborato negli anni. Bisogna comprendere che i genitori fanno del loro meglio in base al loro grado di consapevolezza e di conoscenza. Loro agiscono (quasi) sempre per ciò che ritengono meglio per noi, anche se molto spesso sbagliano. Anche loro sono vittime, e ci hanno ferito nella convinzione di aiutarci.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.