La scelta delle giuste frasi da dire a chi si vuole bene è un qualcosa che fa la differenza sulla fiducia, sul buonumore e sulla felicità reciproci. In che modo puoi non sbagliare mai.
Quali sono le frasi da dire a chi si vuol bene? Le parole a volte sono più esemplificative di qualunque gesto e riescono a spiegare al meglio quello che si prova per una persona. Vale sia per chi è innamorato che nel caso di un forte affetto che però amore non è.
Concepire delle frasi da dire a chi si vuole bene è un ottimo modo per bene impressionare anche quando dobbiamo fare un regalo a cui allegare una bella dedica. E quando questa cosa è sentita e fatta con il cuore si capisce. Chi riceve il dono in questione e legge il messaggio che abbiamo allegato ad esso capirà subito che quelli sono pensieri che sono nati da noi, dalla nostra mente e che hanno trovato spunto dai nostri sentimenti.
Però anche solo per migliorare l’umore degli altri torna bene riuscire a sapere sempre quale sia la cosa migliore da dire, e quali frasi dire a chi si vuole bene. Invece di chiedere come vadano le cose, con i classici “tutto bene?”, “come va?” e simili, dovremmo sforzarci di trovare una formula più personale, più morbida e che invogli il nostro interlocutore a parlare ed a fornirci una risposta più elaborata e sincera.
Queste parole, queste frasi, sono la diretta dimostrazione di come sia importante riuscire a mantenere delle relazioni sociali di buona qualità. E che siano quindi forti, vere e durature. Una vita sociale soddisfacente rappresenta una delle chiavi per vivere meglio, come attestato da diversi studi.
E nell’ambito di una conversazione uno degli obiettivi da centrare è rendere la stessa piacevole e mai noiosa. Iniziare con delle interrogative di circostanza non rappresenta certo il modo migliore, anche se a volte il tono può contribuire a mitigare ogni approccio iniziale sbagliato.
Un “come va” detto che un tono divertito o di sarcasmo potrebbe sortire comunque degli effetti positivi. Ma le frasi da dire sono altre. Cerchiamo di concepire qualcosa di lungo, possibilmente, e che faccia riferimento ad un episodio vissuto in comune con quell’individuo.
A volte può essere di aiuto, invece di un banale e scontato “come stai?”, aggiungere qualche elemento ulteriore, come ad esempio l’avverbio “davvero”. Con un tono di sincera premura il nostro “come stai davvero?” suonerà assai diverso e più profondo di un consueto “come stai”?.
Di esempi pratici ne possiamo fare tanti. Parliamo dell’effetto positivo dello sfogarsi aprendosi e confidandosi con noi, che darà al nostro interlocutore maggiore volontà di parlare. Questo lo porterà a fidarsi di noi.
Non che ce ne sia bisogno, ma la situazione di un dato momento potrebbe portare a preferire lo stare in silenzio e sulle sue qualcuno, anche quando questi è consapevole che avere qualcuno con il quale confidarsi gli farebbe molto meglio. Tutto ciò può avvenire sia con un biglietto scritto a penna che con una conversazione via smartphone, oltre che in un colloquio faccia a faccia.
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Dobbiamo sempre essere delicati, quando si tratta di situazioni del genere. Mentre in un biglietto di auguri per questo o per quell’evento speciale il rievocare un momento felice vissuto insieme in passato renderà quel messaggio più originale e più gradito. Susciterà sorrisi e magari anche risate, ed un forte senso di empatia.