L’Espresso ha pubblicato un report molto interessante sul rapporto tra genitori e figli, due mondi incapaci di comunicare.
Cosa pensano i genitori dei propri figli? E cosa pensano i figli dei propri genitori? A dare uno sguardo al report pubblicato di recente da L’Espresso, si direbbe che ci siano diverse problematiche di incomunicabilità. Se i genitori sembrano non ascoltare, e neanche considerare, ciò che i loro figli pensano, i ragazzi non si sentono supportati. Si tratta solo di un problema di incomprensione?
Il rapporto tra genitori e figli adolescenti è sempre stato molto delicato. L’adolescenza è una fase importante dello sviluppo di una persona, e rappresenta il passaggio dall’infanzia all’età adulta. In questo periodo, il corpo subisce grandi trasformazioni, il cervello inizia a essere stimolato in modo differente e si inizia a formare la personalità, con tanto di gusti e di emozioni.
Il rapporto tra genitori e figli è un rapporto di incomunicabilità
Il trend degli ultimi anni è sicuramente negativo. Diversi studi, infatti, riportano che sempre più giovani sono apatici, depressi, svogliati, rancorosi. Molti di questi, poi, non solo evitano di andare a scuola, ma evitano persino una vita sociale. Insomma, sono soli, chiusi in se stessi, e non si aprono con nessuno. Non a caso, sono progressivamente aumentati i disturbi psicologici nelle persone, giovani e adulte.
Colpa di una società che corre troppo veloce, colpa dei social, che aumentano i confronti, amplificano gli stati di ansia e provocano sconforto, alla ricerca continua di visibilità, di popolarità, di approvazione. L’indagine condotta dall’impresa sociale Con i Bambini insieme, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, ha indagato sul pensiero degli adolescenti.
A detta dei ragazzi, gli adulti non li capiscono, anzi, spesso e volentieri non interessa loro nulla del mondo dei giovani, troppo presi dalla loro vita. I genitori di oggi, forse a differenza di quelli di una volta, vedono il futuro dei propri figli con pessimismo. 7 adulti su 10 affermano di aver paura di ciò che avverrà nella vita dei figli. Hanno paura per il lavoro, per i soldi, per la violenza.
Il rapporto difficile tra adulti e adolescenti: comunicazione difficile
Il 56% teme atti di violenza e di bullismo, un’altra buona percentuale è spaventata dall’abuso di droghe e alcool, un’altra fetta è spaventata per gli eventuali problemi psicologici. Il mondo degli adulti non sembra trovare la soluzione a questo stato di tensione generale, e non fornisce le regole giuste da seguire, e così si sente impotente.
Gli adulti si sentono inadeguati nei confronti dei ragazzi, ma per la maggior parte di loro bisogna puntare sulla socialità, sulle possibilità di divertimento, incrementando le attività sportive e quelle culturali, in modo tale da tutelare il benessere psicologico dei giovani. I giovani, al contrario, vedono il futuro con ottimismo, e non sono spaventati dalle sfide che dovranno affrontare.
Amici e famiglia continuano a essere le priorità, meno importanti sono la ricerca di un lavoro stabile, l’impegno politico e la cura dell’ambiente in cui vivono. È anche normale, per queste cose c’è tempo. Il problema, però, è che oggi i ragazzi non hanno hobby, e trascorrono troppo tempo sui social. Secondo il report, la metà dei ragazzi trascorre il tempo libero guardano post e video sui social. Una vera dipendenza da smartphone.
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Una buona percentuale, per fortuna, pratica sport. Il 20% si dedica ai videogiochi. Insomma, non c’è molto stimolo, se non quello prodotto dai social, che spesso è deleterio. Secondo i ragazzi, gli adulti non si mettono mai in discussione, facendo continuamente paragoni assurdi con il passato, senza capire che oggi viviamo un periodo storico differente. Insomma, quello degli adulti rappresenta un modo troppo distante da quello dei giovani, e questo divario è cresciuto ulteriormente negli ultimi anni.