Primi casi del virus West Nile anche in Italia: le zone colpite

Il virus West Nile arriva anche in Italia: dove si sono verificati i primi casi e cosa fare per proteggersi dal contagio.

Arrivano in Italia i primi casi del virus West Nile. Si apre uno scenario preoccupante dal punto di vista della salute pubblica.

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Provetta di sangue infetto con West Nile (foto da Canva) – Inran.it

Questo virus, come si legge sulla pagina dedicata dell’Istituto Superiore di Sanità, è stato isolato, per la prima volta, nel 1937. Si tratta di un virus contagioso e la cui trasmissione può avvenire in diversi modi. Anche i sintomi sono differenti in base all’età e allo stato di salute. Scopriamo subito cosa sta succedendo.

West Nile: il virus arriva in Italia

Il virus è originario dell’Africa, ma si è diffuso in moltissime parti del mondo. Può essere contratto sia dagli animali (che possono esserne anche i portatori) e sia dagli esseri umani.

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Zanzara che punge un essere umano (foto da Canva) – Inran.it

La trasmissione del virus avviene tramite le punture di zanzara, insetti che precedentemente hanno succhiato il sangue infetto di alcuni uccelli e sono quindi diventati portatori del virus. Non si trasmette quindi da persona a persona, gli animali che possono essere contagiati (come equini, cani e gatti) non infettano gli esseri umani. Il contagio spesso quindi avviene per via delle punture di zanzara.

Per via della siccità in Italia e del cambiamento climatico, le zanzare stanno proliferando sempre di più e tra queste anche quelle che trasmettono il virus. Recentemente è stata rilevata la presenza del virus in alcuni animali e zanzare (qui il bollettino aggiornato) e questo dato ha quindi messo in allarme il settore sanitario.

Incubazione e sintomi della febbre da West Nile

Dal momento in cui si viene punti da una zanzara infetta, il periodo di incubazione del virus varia dai 2 ai 14 giorni.

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Ragazza malata a letto (foto da Canva) – Inran.it

Moltissime persone non mostrano sintomi, tuttavia possono esserci dei casi in cui si manifestano con:

  • febbre;
  • linfonodi ingrossati;
  • sfoghi cutanei;
  • vomito;
  • nausea;
  • mal di testa;
  • dolori muscolari;
  • occhi arrossati.

Possono manifestarsi uno o più sintomi insieme, ciò dipende dai casi e dalla risposta dell’organismo alla malattia. I sintomi più gravi si verificano circa nell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono: debolezza muscolare,tremori, fastidi alla vista, febbre alta, mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento. Nei casi più gravi possono anche esserci convulsioni che possono sfociare addirittura al coma e alla paralisi. Alcuni effetti a livello celebrale possono essere permanenti.

Come evitare il contagio

È importante prendere precauzioni per evitare la puntura delle zanzare e ridurre il rischio di infezione da virus del West Nile.

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Palude piena di zanzare e altri animali (foto da Canva) – Inran.it

Ci sono quindi alcuni accorgimenti che possono essere di grande utilità per evitare il contagio, vediamo subito di cosa si tratta:

  • Utilizza repellenti per insetti o altri ingredienti raccomandati per proteggerti dalle punture di zanzare. Applica il repellente sulle parti esposte del corpo e indossa indumenti a maniche lunghe e pantaloni lunghi quando ti trovi in aree ad alto rischio.
  • Metti le zanzariere alle finestre e alle porte per impedire l’accesso alle zanzare all’interno di casa tua. Assicurati che non ci siano punti di raccolta d’acqua stagnante, come vasche o secchi, dove le zanzare possono deporre le loro uova. Ti lascio alcuni consigli per tenere lontano le zanzare.
  • Evita le aree ad alto rischio e con un’elevata presenza di zanzare, specialmente durante le ore di maggior attività di questi insetti, come all’alba e al tramonto.

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Se sviluppi sintomi quali febbre, mal di testa, affaticamento o eruzione cutanea dopo una possibile esposizione alle zanzare, consulta un medico. Ricorda che la prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di infezione da West Nile. Segui le precauzioni sopra indicate e resta sempre aggiornato  sulle ultime informazioni e avvisi emessi dalle autorità sanitarie locali.

Aurora De Santis

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