È stata sviluppata una tecnica molto valida per elaborare e superare un trauma, si chiama Flash Technique, a supporto della terapia EMDR.
La terapia EMDR utilizza la stimolazione bilaterale alternata, sia degli occhi, del tatto o dell’udito, per rielaborare il ricordo di un trauma subito anche decenni prima. Si tratta di una terapia il cui fine è quello di ridefinire le emozioni negative, sgonfiandole e scacciandole via. A questa, da qualche tempo si aggiunge un’altra tecnica efficace, chiamata Flash Technique.
Si tratta di uno strumento integrativo all’EMDR, utilissimo per dare sollievo al paziente e per allontanare il ricordo di eventi drammatici che hanno causato il trauma. È una disciplina nuova, perciò si cerca ancora una diffusione capillare di terapeuti, attraverso corsi specializzati. Tuttavia, dai Congressi Annuali, la Flash Technique ha sollevato grande interesse.
Come si mette in pratica questa particolare tecnica di supporto? Il paziente cerca di identificare e di riportare a galla il ricordo del trauma, dunque lo elabora, focalizzandosi soltanto sui lati positivi, quindi facendo forza sul lato emozionale positivo, che è sempre presente anche negli eventi negativi. Il terapeuta interagisce con il paziente, chiedendo di sbattere gli occhi.
Il battito di palpebre deve coincidere con il pensiero dell’esperienza positiva, fino all’interruzione causata dal terapeuta che pronuncia la parola “Flash”. Creata dallo psicoterapeuta Phil Manfield, questa tecnica è stata applicata in situazioni sempre più complesse, come in casi di dissociazione o di stress post traumatico. È una preparazione alla EMDR.
Non è semplice applicare questa tecnica, perché dipende dal livello di trauma del paziente. Alcuni, infatti, non riescono ad accedere all’evento traumatico, altri innalzano protezioni che ne impediscono l’accesso. Altri ancora, invece, si immergono troppo in emozioni negative, non riuscendo a focalizzare quelle positive. Tuttavia, la Flash Technique facilita il percorso terapeutico, preparando il paziente al trattamento EMDR.
I pazienti sono incoraggiati a pensare a un immagine positiva e a pensare in modo periferico al ricordo traumatico. A forza di insistere, il pensiero positivo schiaccia quello negativo. Ma si gioca anche sulle tempistiche: meno il ricordo negativo resta in mente al paziente, più si riesce superare il disturbo. Brevi pensieri negativi accelerano la guarigione.
Proprio perché si gioca sul tempo, è stata adottata la parola “Flash”, perché il cervello, per allontanare lo spettro del trauma, deve elaborare gli eventi traumatici in brevissimi istanti, per poi lasciarli nel dimenticatoio. Un accesso fugace e rapidissimo ai ricordi traumatici, non permette ai pazienti di essere consapevoli di sensazione ed emozioni negative.
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Il ricordo negativo deve transitare nella memoria per un breve instante, e non restare nella memoria a lungo termine. Ci si focalizza sulle emozioni positive, attraverso la stimolazione bilaterale. La Flash Technique riesce a far percepire al paziente una sorta di distacco dall’evento che lo ha traumatizzato, come se lo osservasse ormai da lontano.