Quando si fa la spesa, bisogna prestare particolare attenzione a non acquistare frutta e verdura già imballate al supermercato.
Quando andiamo a fare la spesa, ci imbattiamo di frequente in frutta, ortaggi e verdura in generale proposti già tagliati e sbucciati e messi in un imballaggio. Si tratta di prodotti già pronti per il consumo, ideali per chi ha poco tempo o per chi li consuma fuori casa. Non si devono preparare, quindi sono molto comodi. Tuttavia, questi alimenti nascondono un lato nascosto.
Prima di tutto, questi prodotti sono venduti in imballaggi in plastica, posti su un vassoio di polistirolo e avvolti dalla pellicola. Di per sé, come sono proposti, sono inquinanti. Tra l’altro, proprio perché già lavorati, lavati e sbucciati, sono venduti a prezzi elevati. Insomma, non sono proprio l’ideale per un consumatore. Meglio dunque scegliere prodotti freschi, non confezionati.
La plastica è molto diffusa nei supermercati. Anzi, a dirla tutta, la diffusione della plastica monouso ha un impatto ambientale importante, nonché costi elevati, ed è importante combatterla con le scelte giuste. Nonostante ciò, gli italiani preferiscono utilizzare la plastica monouso quando acquistano frutta e verdura. Prodotti venduti con imballaggio, sono più costosi anche del 43%.
A fornire i dati è l’Associazione Europea PlasticsEurope, che rappresenta i produttori di plastica all’interno della UE. Gli imballaggi del reparto ortofrutta dei supermercati comporta una domanda del 39% della plastica totale che riguarda gli imballaggi. La cosa assurda è che, nel corso degli anni, i consumatori hanno progressivamente aumentato l’acquisto di prodotti già imballati.
Solo rispetto a tre anni fa, la vendita di frutta e verdura imballate è aumentata del 3,2%, mentre i prodotti freschi sfusi hanno subito un calo del 4%. Ciò è determinato da vari fattori. Il primo, la pandemia da Covid ha spinto i cittadini a prestare maggiore attenzione ai prodotti scelti, quindi, prendere prodotti già imballati li fa stare più sicuri sulle eventuali contaminazioni.
La paura che tanti clienti possano aver toccato la frutta o la verdura sullo scaffale, infatti, influenza la tipologia di acquisto. In secondo luogo, la vendita di prodotti già pronti è determinata dai ritmi di vita ormai soffocanti, quindi ciò costringe il consumatore a velocizzare la spesa, prendendo prodotti già pronti o già lavorati, senza scegliere e pesarli. In questo modo, si evita di perdere tempo anche una volta arrivati a casa, quando si riordina la spesa in cucina.
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Questo atteggiamento, però, incide profondamente sull’ambiente. Senza contare che molte aziende sono costrette a confezionare alcuni prodotti, come ad esempio i cachi, fragole o i frutti di bosco, perché troppo delicati, proteggendoli durante il trasporto. La soluzione migliore è sempre quella di scegliere frutta e verdura sfusa, rinunciando alla plastica. Certo, si perde un più di tempo tra le corsie del supermercato, ma si risparmia denaro.