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Psichiatri lanciano l’allarme: troppe persone pericolose in libertà, i numeri impressionano

Pubblicato da
Salvatore Lavino

I professionisti del settore pongono l’accento su un problema davvero inquietante. Si è venuto a creare un paradosso tale da non potere ridurre il numero delle troppe persone pericolose che ci sono in giro.

Troppe persone pericolose a piede libero, la cosa desta la preoccupazione elevata da parte della associazione nazionale dei Psichiatri italiani. Con tutti i rischi del caso che questa cosa potrebbe comportare. Purtroppo più volte alla settimana si apprende di notizie che possono essere ricondotte a tale aspetto.

Una donna violenta (Canva – inran.it)

Assalti, ferimenti ed addirittura omicidi che sono da attribuire a degli individui dalla elevata pericolosità sociale rappresentano una triste costante. E purtroppo sembra che si possa fare ben poco al momento per fare si che possa essere ridotto il numero di queste troppe persone pericolose che riescono a fare quel che vogliono senza curarsi delle conseguenze delle loro azioni.

I reati riconducibili a questi soggetti possono essere tanti. Addirittura in alcuni casi si tratta di elementi già noti alle forze dell’ordine. Ma allora come è possibile che questa gente non sia ben sorvegliata e tenuta in modo tale da non potere nuocere agli altri?

Troppe persone pericolose, la situazione è senza soluzione

In base alle stime attuali, gli individui socialmente pericolosi – e si parla di un livello di rischio molto alto – sono circa 700. Poi c’è un grosso esercito ulteriore costituito da altri 15mila soggetti che si trovano in libertà vigilata da parte del personale dei vari dipartimenti di Salute Mentale.

Donna vittima di abusi (Canva – inran.it)

Gli psichiatri italiani, a margine di un recente meeting che si è tenuto a Cagliari, hanno posto l’accento proprio su questo aspetto. E hanno individuato quelle che sono tra le principali cause del perché di questo preoccupante scenario attuale. Anzitutto la sostituzione degli Opg (Ospedali Psichiatrici giudiziari) con le Rems, ovvero le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

E poi il fatto che quest’ultime siano purtroppo sprovviste delle necessarie risorse economiche. Sanità ed istruzione sono spesso tra le prime cose che cadono sotto la scure dei tagli, e questo porta più soggetti coinvolti a non potere fare ricorso di introiti necessari per il loro corretto funzionamento.

Violenze ai danni di una ragazza (Canva – inran.it)

Non avere posti letto disponibili e magari anche mense all’altezza porta a non potere accogliere chi invece andrebbe sottoposto ad un adeguato trattamento. In aggiunta a ciò, la Legge italiana vieta pure il carcere come alternativa alla impossibilità di potere procedere con un pur indispensabile ricovero per queste persone pericolose.

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Da questo punto di vista è quindi necessario che lo Stato si dia da fare andando oltre ai soliti proclami elettorali che ascoltiamo ogni giorno. Quello posto qui in evidenza è un problema che riguarda la sicurezza sociale di tutti, dei cittadini onesti che pretendono di sentirsi al sicuro e protetti dallo Stato stesso. E questo ovviamente vale anche per i loro bambini e per le loro famiglie.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.