Che cosa bisogna fare per individuare il vero olio extravergine di oliva da quello di qualità più bassa. E attenti alla truffa.
L’olio extravergine di oliva è tra gli ingredienti più importanti che ci siano in ambito alimentare. Rappresenta uno dei capisaldi della cosiddetta Dieta Mediterranea ed è dotato di tantissime proprietà nutrizionali grazie alla presenza di diverse sostanze molto preziose per il nostro benessere.
L’Italia poi è tra i principali Paesi produttori di olio extravergine d’oliva in tutto il mondo. Purtroppo però non tutti sanno in che modo è possibile riconoscere del vero olio evo da altri prodotti omologhi che però sono di qualità inferiore.
Inoltre ci sono stati dei casi in passato per i quali alcuni soggetti produttori hanno palesemente tratto in inganno la propria clientela spacciando come puro olio extravergine d’oliva quello che in realtà era solamente dell’olio vergine. Al gusto la differenza tra queste due varietà può risultare anche molto evidente, al cospetto di un esperto. Un vero olio extravergine d’oliva non presenta alcun retrogusto strano di vario tipo. Cosa che invece si verifica con un olio qualitativamente inferiore.
Olio extravergine d’oliva, il trucco a danno dei consumatori
Purtroppo in sede di produzione industriale ha trovato sempre più diffusione la consuetudine – decisamente non corretta nei confronti dei consumatori – di mescolar dell’olio vergine a quello extravergine. Come è facile intuire, agire in questo modo contribuisce a ridurre i costi produttivi.
Questa miscela fa si che vengano superati tutti i controlli al microscopio, anche se poi le proprietà organolettiche di tale prodotto risultano essere decisamente inferiori rispetto ad un olio extravergine propriamente detto. Alla prova gusto è possibile percepire una differenza anche notevole a distanza di circa dieci settimane dall’imbottigliamento, settimana più settimana meno.
I consumatori possono riconoscere quando un olio è veramente evo dal prezzo. Quando è proposto a meno di sei euro al litro in genere non lo è mai. Altri indizi che invece ci possono aiutare subito ad individuare un buon olio evo arrivano anzitutto dal profumo che si avverte all’apertura della bottiglia o della damigiana (che siano sempre, rigorosamente in vetro).
Come riconoscere l’olio evo
Il profumo avvertibile sa di erba fresca come se fosse stata tagliata in quel momento, e suggerisce una certa freschezza. L’assaggio al gusto invece va fatto con un bicchiere ben stretto in mano, che aiuta a raggiungere la temperatura consigliata di 27°.
Se dovessimo avvertire una puzza di chiuso invece, tale aspetto indica che l’olio non è stato sottoposto ad un corretto stato di conservazione. Un olio extravergine è molto utile all’organismo per fare il pieno di antiossidanti. Purtroppo però potrebbe capitare di assumere un prodotto inficiato da veleni e da pesticidi.
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Per questo motivo è sempre bene scegliere un prodotto coltivato in Italia o nell’Unione Europea, a km zero e con metodi bio. Ed infine una divertente curiosità: ecco svelato il motivo per il quale avvertiamo una sensazione di pizzicore dopo avere assaggiato dell’olio d’oliva.