L’ISS rende noti i dati aggiornati in merito alla mortalità delle mamme in Italia, sai dove il tasso è peggiore? Tutto quello che c’è da sapere.
Ancora molte donne muoiono di parto, una condizione che spaventa moltissimo ma che fortunatamente sembra essere in netto calo. Il numero varia notevolmente in base all’area geografica.
Ogni giorno nascono dei bambini, ma ci sono donne che perdono la vita non solo durante il parto ma anche durante il periodo di gestazione. L’Istituto Superiore di Sanita (ISS) fa sapere che tra il 2011 e il 2019 il tasso di mortalità è calato del 24,5%, su 4,4 milioni di bambini nati sono morte 365 mamme in totale.
Per ogni donna la gravidanza dovrebbe essere un momento speciale, una positiva esperienza che prepara ad accogliere una nuova vita. Purtroppo però sono tante le famiglia che si ritrovano a vivere un’esperienza tragica a causa del decesso della neo mamma. Diverse possono essere le cause principali di morte materna, tra queste:
- ipertensione
- gravi emorragie
- complicazioni da aborto non sicuro
- infezioni legate alla gravidanza
Avendo la possibilità di accedere ad un’assistenza sanitaria di ottima qualità queste dovrebbe essere cause non solo prevedibili ma anche curabili, ma non sempre si riesce ad evitare il decesso.
Svelati i dati aggiornati sulla mortalità delle mamme in Italia
Come è stato già detto il tasso di mortalità che si registra in Italia varia a seconda dell’area geografica, quello peggiore si registra in Campania.
Un’analisi svolta dall’Istituto Superiore di Sanita ha permesso di rendere noti i dati aggiornati, che riguardano il periodo che va dal 2011 al 2019. In Sicilia la mortalità materna media su 100 mila bambini nati vivi è stata di 13,1 decessi, un tasso decisamente inferiore è stato registrato in Toscana, si tratta di 3,6. Quello maggiore, dunque più grave, si è però verificato in Campania dove i decessi sono stato ben 53 su 461 mila bambini nati.
Le maggiori nascite sono avvenute in Lombardia, 753.540, i decessi invece sono stati 52. Piuttosto sicure sono anche le autonome province di Bolzano e Trento, dove i tassi di mortalità sono stati 4,2 e 4,6. In Sicilia su 388mila nascite 51 neo mamme non ce l’hanno fatta. I tassi si aggirano invece tra i 6 e i 7 nelle seguenti regioni: Veneto, Lazio, Puglia, Abruzzo, Lombardia e Marche. Su 100mila bambini nati il tasso di mortalità materna è di 12,2 in Sardegna, a Napoli invece è di 11,5. I valori sono però alti anche in Valle d’Aosta, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Molise, dove per 100mila nati i tassi superano i 10 decessi.
Molti decessi sono stati definiti evitabili, la proporzione in questo caso in totale è pari al 41%. Un dato che a detta della direttrice del Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva dell’Iss, Serena Donati, sta a significare che le attività di aggiornamento professionale e ricerca hanno la capacità di ridurre le morti evitabili.
Durante la gravidanza ci sono anche dei rischi che la donna corre e che può evitare, nei seguenti collegamenti puoi scoprire:
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Ll’Italian Obstetric Surveillance System dell’Istituto Superiore di Sanita ha constatato una notevole diminuzione delle morti materne causate da complicazioni emorragiche. Un dato registrato nelle regioni che hanno aderito e partecipato sin dall’inizio all’attività di aggiornamento e ricerca. Si tratta di: Sicilia, Campania, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte. In queste regioni infatti su 100.000 bambini nati vivi il numero di decessi causati da emorragiche complicazioni è sceso da 2,49 a 0,77.