Arriva una nuova App, si chiama Mi@Salute, un servizio utilissimo per aiutare tanti pazienti: la Liguria è la prima Regione a testarla.
È stata inaugurata una nuova e rivoluzionaria applicazione, si chiama Mi@Salute, destinata a tutti i cittadini che intendano ricevere informazioni veloci e trasparenti sulla propria storia clinica. La App rintraccia le informazioni partendo dai dati del Fascicolo Sanitario Elettronico. Si tratta di una applicazione innovativa, che agevola la quotidianità di tanti pazienti e che fa risparmiare tanto tempo, ai cittadini e ai medici.
Presentata durante la cerimonia di consegna di tablet, con l’App già installata, al Policlinico San Martino di Genova, Mi@Salute ha preso il via in Liguria. Nell’ospedale genovese, i pazienti ora possono consultare la propria condizione, direttamente sul web, e comunicare velocemente con i medici. Il programma, promosso dalla Fondazione Aidr – Italian Digital Revolution, promette grandi novità.
La Fondazione Aidr collabora con il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino. È stata presentata di fronte al presidente della Regione Liguria, all’assessore alla Sanità della Regione Liguria, all’amministratore unico di Liguria Digitale, e al direttore dell’Ospedale San Martino.
Una App di ultima generazione che permette a tutti i cittadini di consultare la propria storia clinica. Ora, la App sarà diffusa nel resto d’Italia, coprendo tutto il territorio, e a breve sarà disponibile per ogni paziente. Il Presidente della Regione Liguria, Govanni Toti, afferma che si tratta di “un nuovo esempio di tecnologia al servizio del cittadino in ambito sanitario”.
I dieci tablet, donati dalla Fondazione Aidr, FujiFilm Italia e Normadec, saranno utilizzati per testare le funzionalità di questa applicazione. L’obiettivo è quello di portare i dati sanitari dei pazienti nel modo più rapido possibile, snellendo le liste di attesa. Un passo in avanti per quanto riguarda “la semplificazione e l’accuratezza delle cure”.
In tal senso, si smaltiscono le file di attesa accumulate durante la pandemia, si evita di ripetere esamini inutili, evitando percorsi aggiuntivi, e inoltre contribuisce ad avvicinare paziente e medico. Il paziente, anche senza spostarsi fisicamente, può comunicare facilmente con il proprio medico, condividendo i suoi dati sanitari e ricevendo risposte immediate.