Svolta nel caso delle due donne travolte e uccise da un automobilista, mentre erano ferme al casello: “psicosi da fine del mondo”.
Lo scorso 28 febbraio due donne, due amiche, Laura Amato e Claudia Turconi, rispettivamente di 59 e 54 anni, erano ferme al casello dell’autostrada. All’improvviso l’auto con a bordo le due donne è stata violentemente travolta da un’altra auto che viaggiava a circa 150 km orari. Laura e Claudia sono morte in seguito al violento impatto.
Alla guida dell’auto che le ha travolte un 39enne trovato positivo all’hashish e alle benzodiazepine. Ma non sarebbero state le droghe la causa della sua folle corsa, ma un disturbo di cui soffrirebbe, scoperto in seguito alla perizia psichiatrica.
Sul luogo dell’impatto non sono stati trovati segni di frenata, indizio che dice molto sullo stato mentale in cui versava l’omicida in quel momento. In casi come questi, è fondamentale condurre una perizia psichiatrica sull’omicida al fine di comprendere le ragioni dietro tali azioni e valutare la sua responsabilità penale.
La perizia psichiatrica è uno strumento cruciale nel sistema giudiziario che coinvolge l’analisi approfondita della mente e del comportamento di un individuo. Nell’ambito di un caso di omicidio, la perizia psichiatrica si concentra sull’esaminare la salute mentale e valutare se l’individuo era in grado di distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato al momento del crimine.
In questi mesi l’uomo, accusato di omicidio colposo plurimo, è stato in cura presso una struttura poiché soffre di problemi psichiatrici e, già prima dell’omicidio, è stato per diversi anni in cura. Purtroppo, quella sera, ebbe una crisi e, secondo la perizia psichiatrica, soffrirebbe di “psicosi da fine del mondo”.
Una psicosi è un disturbo mentale che si manifesta in diversi modi. Chi ne soffre, perde il contatto con la realtà e viene travolto da paranoie.
La psicosi è un disturbo mentale caratterizzato da una perdita di contatto con la realtà. Chi ne soffre può sperimentare una serie di sintomi, come: allucinazioni, deliri, pensieri disorganizzati e difficoltà nel pensiero e nel comportamento. Questi sintomi possono influenzare profondamente la percezione del mondo e delle persone intorno a sé.
Le persone possono provare confusione, paura e ansia costante. Possono avere difficoltà a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è, il che può portare a comportamenti e reazioni inusuali. Inoltre, la psicosi può avere un impatto negativo sulle relazioni interpersonali, sul lavoro e sul benessere generale.
Ci sono diverse cure e molti trattamenti per affrontare questa situazione, non solo attraverso una cura psicologica, ma anche con usi di farmaci che possono aiutare a contenere i sintomi come allucinazioni e deliri. Si tratta di una condizione mentale molto complicata e delicata e le terapie sono personalizzate in modo da adattarsi ai vari tipi di psicosi che possono portare a diversi sintomi.
Quindi, secondo la perizia psichiatrica effettuata sul 39enne, nel momento dello schianto, egli era in preda ad una crisi psicotica da fine del mondo e non sarebbe stato in grado di intendere e di volere. Per cui, se questa perizia dovesse essere confermata e valutata in tribunale, l’uomo potrebbe non andare in carcere perché non in grado di intendere e di volere al momento dell’omicidio. Nelle prossime settimane, l’uomo verrà, con molta probabilità, trasferito in una comunità protetta ad alta sicurezza o in una residenza sicura.
Aurora De Santis