Quando per gli uomini il testosterone può rappresentare un problema: nelle situazioni di livelli bassi come ce ne possiamo accorgere e che cosa è necessario fare.
Negli uomini il testosterone è un fattore che andrebbe monitorato con cadenza periodica, dopo una certa età. Quando si entra nell’età matura infatti i livelli dello stesso tendono a calare e questo è uno dei fattori più noti della cosiddetta andropausa.
Il periodo in cui tutto questo ha inizio è inquadrabile intorno al trentesimo anno di vita e questo fenomeno fisiologico tende a diventare poi via via più marcato con il passare del tempo. La media di questa riduzione di testosterone negli uomini è di poco più dell’1% all’anno di quello che è il totale complessivo presente nell’organismo.
Uomini e testosterone, quando cala
C’è un apposito percorso clinico dedicato per la misurazione dei livelli di testosterone negli uomini. Esso richiede il procedere con il prelievo di sangue. Esaminando questo campione è poi possibile capire se ci sia in effetti una scarsità di testosterone. I quali possono essere anche non solo legati all’età.
Infatti ci sono delle patologie ben specifiche in grado di alterare in peggio la produzione e la presenza di testosterone nell’organismo maschile. Tra queste figurano dei disturbi dell’ipofisi e delle condizioni negative o delle malattie vere e proprie dei testicoli. I comportamenti noti di un testosterone non sufficientemente presente sono:
- disfunzione erettile;
- calo del desiderio;
- erezioni spontanee assenti;
- disturbi della memoria;
- disturbi dell’umore;
- accumuli in eccesso di tessuto adiposo sull’addome;
- ginecomastia (ghiandola mammaria che aumenta di volume);
- ridotta massa muscolare;
- ridotta presenza pelifera sul corpo;
- riduzione del volume dei testicoli.
Come si capisce se si ha poco testosterone?
Tra l’altro una diretta conseguenza della scarsità di testosterone è rappresentata anche da un calo della densità minerale nelle ossa. Infatti viene pregiudicata pure la produzione di vitamina D dai testicoli. Inoltre l’assunzione di specifici farmaci potrebbe inficiare sulla presenza di testosterone nell’organismo.
Questi prodotti farmaceutici sotto accusa sono i diuretici, il cortisone, quelli prescritti per la cura della prostata e quelli con al loro interno degli oppiacei. Inoltre situazioni di obesità, di sindrome metabolica (che cos’è e che cosa bisogna fare quando si manifesta) di diabete di tipo 2 e la esposizione per lavoro ad ambienti molto caldi sono tra le altre situazioni che purtroppo portano nel tempo a maturare una scarsa presenza di testosterone.
Per cercare di porre freno alla cosa esiste una terapia mirata, che andrà prescritta da un esperto endocrino. I livelli di allarme si hanno con una misura di testosterone che non raggiunge gli 8 nmol a litro, ritenuta lo standard minimo. I valori ottimali si hanno invece raggiungendo i 12 nmol per litro.