Riguardo alla Sindrome di Tourette sintomi, origini e trattamenti sono inquadrabili in dei dettagli ben distinti. Sono tante le cose che è necessario conoscere.
La Sindrome di Tourette ha sintomi, fattori scatenanti ed anche degli approcci per fare si che venga trattata in maniera adeguata ben precisi. Nota come “la malattia delle parolacce”, porta in realtà a fuorviare un po’ con questa affermazione. Malattia lo è, di tipo neuropsichiatrico.
Della Sindrome di Tourette sappiamo che i suoi sintomi sono più frequenti quando il soggetto colpito si trova nelle prime fasi della crescita. Per cui è un neuropsichiatra infantile a dovere essere consultato quando emergono i disturbi che possono essere associati a tale patologia.
Approfondendo più nello specifico quelli che sono i più noti sintomi della Sindrome di Tourette, troviamo dei tic che pure possono sorgere per i più svariati motivi. Per esempio in conseguenza di uno stress sia fisico che emotivo (spesse volte le due cose viaggiano di pari passo, n.d.r.). Tic che vanno a colpire specialmente l’apparato visivo, ma che possono manifestarsi anche in merito all’utilizzo delle capacità vocali. Il ripetere l’ultima parola ascoltata può essere uno di questi sintomi. E poi c’è quello più noto, noto con il gergo scientifico di coprolalia, ovvero dell’esclamare delle parolacce ed anche nel fare dei gesti offensivi (coproprassia).
Sindrome di Tourette sintomi, cosa comporta
Se questi disturbi dovessero fari vedere anche in età adulta – ma è una cosa molto meno frequente in proporzione a quanto avviene con i bambini – bisogna allo stesso modo rivolgersi ad un neuropsichiatra.
Se volessimo approfondire in maniera ulteriore il discorso su cosa causa la Sindrome di Tourette, oltre a quanto riportato poc’anzi si sa molto poco. Anche se viene dato per certo che la sua origine sia collegata ad un non consono funzionamento di certe specifiche aree del cervello, i gangli della base, che in condizioni normali sono responsabili di come il corpo si muove.
Piccola digressione, non meno importante comunque: il nome di questa malattia deriva da Gilles De la Tourette, che assieme al suo mentore, il neurologo francese Jean-Martin Charcot, riuscì per la prima volta nella storia a descrivere le caratteristiche di questa patologia, a Parigi, sul finire del XIX secolo.
Per quanto riguarda una cura, viene da tempo messo in pratica il cosiddetto habit reversal training. Ovvero il trattamento consueto con il quale si è soliti cercare di ridurre o di annullare il manifestarsi dei tic. Nei casi più marcati può rendersi indispensabile anche procedere con l’assunzione di specifici psicofarmaci. Ed ovviamente è sempre meglio procedere dietro prescrizione medica, per evitare il sorgere di possibili incompatibilità con altri farmaci.