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Lifestyle

Bambini combina guai, come comportarsi in questi casi? Il Castigo educativo

Pubblicato da
Andrea Cerasi

I bambini piccoli amano esplorare il mondo che li circonda, e spesso combinano involontariamente dei guai, come comportarsi in questi casi?

mamma rimprovera figlia in lacrime (Canva – Inran.it)

Molto spesso i bambini più piccoli combinano dei guai. È inevitabile, ci siamo passati tutti. I bimbi, infatti, amano esplorare il mondo che li circonda, sono creature curiose, e spesso cercano di sperimentare cose nuove, pur non capendo cosa stanno facendo e a quali conseguenze vanno incontro.

I genitori, prima di tutto, devono sapere come comportarsi in certi casi, evitando di sgridarli. Urlare, infatti, come affermano tutti gli esperti di psicopedagogia, è controproducente, poiché il bambino non sa bene il perché venga rimproverato, non avendo consapevolezze di aver commesso un errore. E allora, come far capire ai piccoli cosa è giusto e cosa è sbagliato?

Responsabilità di un genitore, come comportarsi quando i bambini combinano guai

Bambino punito (Canva – Inran.it)

Mano a mano che crescono, i bambini imparano a capire che a ogni azione corrisponde una conseguenza. Ma prima di arrivare a questo processo, occorre spiegare loro cosa è giusto e cosa è sbagliato, non attraverso una punizione, ma attraverso il dialogo e attraverso degli esempi. Bisogna fornire loro delle regole che possano comprendere e a cui fare riferimento.

Educare un bambino non è certo semplice, si tratta infatti di un intervento complesso che necessita di attenzione, di sensibilità e di capacità creativa. Bisogna aiutare il piccolo a prendersi le proprie responsabilità, ad accompagnarlo a una forma autonoma e indipendente di coscienza. Come accompagnarli verso questo cammino di autocoscienza?

Come accennato, le punizioni severe che si applicavano un tempo, oggi sono diventate obsolete e controproducenti. Castighi e punizioni non servono a nulla, così come non serve a nulla, anzi, peggiora la situazione, un atteggiamento troppo permissivo. Occorre, dunque, definire delle regole equilibrate, imporre limitazioni.

Il compito di un genitore quando il bambino combina un guaio

Piccolo in castigo (Canva – Inran.it)

Si devono stabilire dei limiti, spiegando al bambino il comportamento da adottare e i limiti da non superare, ben prima di attendere l’errore o il guaio. Gli elogi sono sempre apprezzati, in questo modo il bambino riceve degli stimoli e capisce quando agisce in modo positivo. Se il bambino combina un guaio, anziché punirlo, occorre aiutarlo attraverso un nuovo compito.

Si parla, in questo caso, di “castigo educativo”, che è ben diverso dal “castigo punitivo”. Se quest’ultimo può rendere cattivo, triste e mortificato il piccolo, il primo lo aiuta a rimediare all’errore. Se, ad esempio, il bimbo mette in disordine la camera, bisogna riprenderlo, senza urlare o alzare le mani, e spiegargli che ciò che ha fatto è sbagliato, e che per rimediare deve subito mettere in ordine.

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Un genitore deve cercare di trasformare il comportamento sbagliato del figlio in una collaborazione. Lo si accompagna verso la retta via e verso il giusto comportamento, gli si danno consigli su come riuscirci, gli si forniscono le giuste spiegazioni per evitare che lo stesso guaio possa accadere di nuovo.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.