Un nuovo studio è stato condotto sull’infertilità maschile, una causa potrebbe essere anche l’inquinamento? Tutto quello che c’è da sapere.
Quando si parla di infertilità maschile si fa riferimento all’assenza o alla ridotta capacità riproduttiva, in molti casi dovuta alla produzione insufficiente di spermatozoi.
Questa può essere primaria o secondaria, se si è manifestata in seguito ad un periodo precedente di fertilità. Specie a causa di motivazioni legale alla vita professionale moltissime persone provano ad avere figli in età più adulta rispetto al passato e questo aumenta il rischio di infertilità di coppia.
L’infertilità maschile può manifestarsi per diverse ragioni, come ad esempio l’uso di farmaci, l’età, una causa potrebbe essere anche l’inquinamento? Un recente studio ha fatto chiarezza in merito alla questione, per saperne di cosa si tratta continua a leggere i successivi paragrafi.
Una delle cause dell’infertilità maschile potrebbe riguardare anche l’inquinamento, cosa svela un recente studio
Sembra che la salute dello sperma possa essere alterata da alcuni comuni inquinanti atmosferici e questo potrebbe tradursi in un aumento del rischio di infertilità maschile.
Il fatto che l’inquinamento ambientale influisce in modo negativo sulla qualità dello sperma è una cosa ormai nota. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che alcuni inquinanti atmosferici compromettono gli spermatozoi, riducono notevolmente la qualità dello sperma e di conseguenza la fertilità diminuisce.
Un nuovo e recente studio ha valutato sull’infertilità maschile e sui parametri dello sperma l’impatto di più inquinanti atmosferici. Gli scienziati lo hanno condotto su 3.940 uomini che hanno un’età compresa tra i 22 e i 49 anni. I partecipanti hanno donato dei campioni di sperma, i parametri che sono stati analizzati sono otto. Questi sono:
- conta totale degli spermatozoi
- concentrazione
- vitalità
- volume
- sperma indice di deformità
- motilità totale
- motilità progressiva
- morfologia dello sperma
Per stimare le concentrazioni di più atmosferici inquinanti e poterle assegnare ad ogni uomo che si è sottoposto allo studio sono stati usati algoritmi di automatico apprendimento. Nell’analisi sono stati presi in considerazione i seguenti inquinanti: ossido di carbonio, ozono, anidride solforosa, biossido di azoto, PM10 e PM2.5.
Durante un periodo di esposizione durato 90 giorni sui parametri dello sperma l’analisi degli effetti degli inquinanti atmosferici hanno rivelato degli effetti negativi importanti su vari fattori. Tra questi motilità e vitalità progressiva e morfologia degli spermatozoi, che sono tutte legate al rischio di maschile infertilità.
Lo studio però ad oggi è considerato osservazionale. Il motivo? Perché nonostante i risultati che ha permesso di ottenere non è riuscito a determinare una causale relazione tra parametri dello sperma e inquinanti atmosferici. Un altro aspetto che non ha del tutto convinto riguarda il fatto che tutti coloro che hanno partecipato allo studio sono stati scelti in un solo centro. Questo potrebbe aver avuto un significativo impatto sulla tipicità della popolazione.
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Per stabilire quindi con maggiore certezza se una della cause dell’infertilità maschile potrebbe derivare davvero dall’inquinamento bisognerebbe fare studi più approfonditi e ampi. Ciò potrebbe infatti chiarire se alcuni atmosferici inquinanti compromettono davvero la qualità dello sperma.