Ci sono delle risposte che giungono da appositi studi scientifici e che riguardano il perdere tempo ed il distrarsi. L’esito di quanto osservato è decisamente sorprendente.
Quanto sarebbe bello perdere tempo in cose leggere, sicuramente piacevoli, ma futili, anziché darsi da fare tutti i giorni per cercare di creare qualcosa di costruttivo? Si studia per apprendere sempre più cose utili e per diventare delle persone migliori, e si lavora per guadagnarsi il pane ma anche la stima degli altri, a seconda di quale sia la propria professione.
Un po’ di sano relax ci vuole, eppure alcune persone hanno fatto di questa cosa uno stile di vita. Che è ovviamente del tutto da biasimare. Non va bene vivere così. Anche distrarsi di continuo mentre – in teoria – staremmo svolgendo una attività importante proprio come lo studio od il lavoro è da evitare.
Le conseguenze sono direttamente traducibili in perdere tempo e risorse economiche. Esistono anche degli studi appositi sul come e sul perché si tenda a sviluppare inerzia e pigrizia nei confronti di quelli che dovrebbero essere dei doveri quotidiani imprescindibili.
Per esempio la statunitense Università Xavier dell’Ohio ha estrapolato dati a sufficienza per potere stabilire come l’utilizzo di internet possa essere condizionante in negativo sulla preparazione di alcuni studenti universitari sottoposti ad accurate osservazioni. Più questi mostravano la tendenza a navigare sul web per diletto anziché per approfondire le proprie conoscenze didattiche e più, ovviamente, aumentava la loro tendenza a “studiare domani”.
È però emerso anche un altro dato significativo: e cioè che questa cosa non ha reso mediamente peggiore il loro andamento accademico. Infatti è venuta fuori una teoria interessante da questo aspetto. E cioè che favorire sensazioni positive come può capitare guardando foto e video divertenti sulla rete aiuterebbe a concentrarsi in maniera produttiva.
In questo caso la distrazione è risultata essere costruttiva, visto che è parsa migliorare il modo di riflettere e di porsi davanti ad un compito. Lo stesso succede nel corso di eventi come per esempio una riunione aziendale.
Lì ci sono altri studi che mostrano come sia frequente, frequentissimo distrarsi e non prestare attenzione al capo od al collega che sta parlando. Quando però arriva il momento di non dovere essere distratto ed in cui veniamo interpellati, allora siamo capaci di dire la nostra e di fare buon uso di quelle che sono alcune precise dinamiche che si innescano all’interno del cervello.
Il perdere tempo, il distrarsi, alla fine sono “attività” valutate in maniera positiva in ambito scientifico. Aiuterebbero infatti ad allentare la pressione, a far defluire lo stress ed a fare rilassare la mente, garantendo a quest’ultima di mostrarsi maggiormente reattiva quando arriva il momento di esserlo. Le stesse cosse le porta a sorgere anche il parlare da soli, a noi stessi. Una attività valutata molto positivamente dalla scienza.
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E non fare mentalmente nulla porta anche ad uno stato di calma piacevole, addirittura rappresenta una situazione ideale in cui poter trovare la soluzione ad un problema. Sarà successo a tutti voi almeno una volta di riuscire a trovare la risposta giusta a questo o a quell’ostacolo, magari mentre siete seduti sulla tazza del bagno o mentre siete sotto alla doccia. Merito della condizione di rilassamento che si è creata.