Tradimento scoperto grazie ad Alexa, il dispositivo elettronico che in tanti hanno in casa: protagonista una ragazza di Milano.
In tempi moderni è sempre più difficile mantenere la privacy e tenere nascosta la propria vita privata. L’avanzata tecnologia, spesso, ci si rivolge contro, come nei vecchi film di fantascienza, ormai diventati realtà quotidiana. E quello che è accaduto a una ragazza di Milano ha dell’incredibile, ed è la testimonianza che con la tecnologia non si scherza.
Bisogna saper utilizzare con criterio la tecnologia, altrimenti ci sfugge di mano. Certo è che non tutto si riesce a prevedere, e alcuni piccoli errori capitano. Errori che però possono costare caro, come nel recente caso di Milano, dove una ragazza ha scoperto il tradimento del fidanzato grazie all’assistente vocale casalingo Alexa, un dispositivo che tutti conosciamo bene.
Scoperto il tradimento del fidanzato tramite Alexa, il dispositivo elettronico
La ragazza ha chiesto, per gioco, “Dove si trova Luigi”, il suo fidanzato (dal nome inventato), poiché era rientrata a casa e non lo aveva trovato. La domanda, innocente e scherzosa, però ha prodotto una risposta sconcertante. Alexa ha risposto “è con l’amante”, dando conferma dei numerosi sospetti della ragazza che già da tempo nutriva nei confronti del partner.
Chiedendo dove fosse il partner, la giovane non si aspettava di certo una risposta del genere, eppure il dispositivo non ha esitato. Ma come è stato possibile? Perché il telefonino di Luigi era connesso al dispositivo elettronico, perciò si è risaliti facilmente alla posizione dell’uomo tramite GPS. La ragazza, dunque, si è incuriosita, e ha posto altre domande ad Alexa.
Ideato da Amazon, il dispositivo elettronico Alexa è un sofisticato assistente vocale domestico, che può essere connesso alla rete Internet di casa e anche a quella dello smartphone. Un aggeggio davvero utile per consultare Internet senza muovere un dito, soltanto fornendo comandi vocali, e anche per farsi leggere i messaggi in arrivo.
Veronica, (altro nome inventato), ha così chiesto ad Alexa di poter leggere i messaggi del partner contenuti in agenda, scoprendo la verità: “ci vediamo tra poco da me, tesoro”, ha recitato il dispositivo, confermando il tradimento. Ma spiare i messaggi del proprio partner può essere un reato? Si invade la privacy della persona?
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La Cassazione si pronuncia in questo modo: se il partner non fornisce o non condivide le credenziali, è invasione di privacy, dunque reato. Per poter leggere messaggi o lettere bisogna sempre chiedere l’autorizzazione. Insomma, una storia triste, grottesca e anche buffa, ma che deve far riflettere sul ruolo importante della tecnologia nella società moderna.