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Si chiama Psillio e i sui benefici sono incredibili: cos’è e come si usa

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Dove si trova lo psillio e cos’è, a cosa fa bene e quando è meglio prendere questo prodotto naturale. E quali sono le controindicazioni.

Semi di Psillio (Canva – inran.it)

Lo Psillio cos’è? Ne avete mai sentito parlare? Si tratta di una pianta officinale che è originaria del bacino del Mediterraneo e che è tipica proprio del Sud dell’Europa oltre che dell’Africa del Nord e del Medio Oriente. Per pianta officinale si intende un vegetale che trova una preziosa utilità per scopi curativi e per creare dei medicinali ben specifici.

Chiamato anche Plantago, ecco cos’è lo Psillio. La sua variante Ovata si trova anche in Asia meridionale. Di questa pianta viene utilizzata qualsiasi cosa. I semi ad esempio contengono una elevata percentuale di fibre e possono essere impiegati per la preparazione di tisane e simili. Sono molto utili per lenire condizioni fisiche fastidiose come diarrea e stitichezza, ma fanno anche da addensante per i gelati.

La pianta di cui vi stiamo parlando è davvero molto preziosa. In ambito medico i suoi effetti riescono ad abbassare i livelli di glucosio e di colesterolo nel sangue, e lo stesso avviene con la pressione arteriosa. Insomma, gli usi consigliati non mancano e sono diversi.

Psillio cos’è, quando e come si prende

La scritta Psillio in inglese (Canva – inran.it)

E lo Psillio va bene anche per la cura della sindrome del colon irritabile. Ma alcuni studi hanno anche fatto emergere dei risultati positivi della applicazione di tale pianta in qualità di ingrediente capace di fortificare il fisico. In particolare ne risulta un abbassato rischio di contrarre malattie cardiache, proprio per via del fatto che lo Psillio riesce ad abbassare il colesterolo.

Prendere lo Psillio prima di un pasto principale contribuisce a migliorare la glicemia una volta a digiuno, cosa ottima per chiunque sia affetto da diabete di tipo 2. L’assunzione va prescritta dal proprio medico di base, anche perché non manca qualche effetto collaterale.

Quello più noto e diffuso è rappresentato dal sorgere di episodi di gas intestinale, per via dell’alto contenuto di fibre. È possibile anche che si possano sviluppare delle allergie, a seguito di una esposizione prolungata. Non ci sono divieti specifici di assunzione per i bambini dai 6 anni in poi e per le donne con una gravidanza in corso.

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Ma sono note delle situazioni avverse in cui lo psillio non va preso, come ad esempio situazioni di ostruzione intestinale, atonia intestinale (ovvero debolezza della muscolatura del colon), fenilchetonuria e difficoltà a deglutire. Inoltre l’elevato contenuto di fibre dello psillio potrebbe fare da interferente per l’assorbimento di altri farmaci.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.