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Lifestyle

Sei o no una persona empatica? Il trucco per capirlo in una mossa

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Vediamo come capire se sei una persona empatica attraverso determinati segnali, c’è un trucco per capirlo. Scopriamo come fare.

Ragazza consola un ragazzo (Canva) – Inran.it

Prima di tutto, partiamo da un presupposto importante: non esiste una sola forma di empatia. Infatti, il termine empatia in realtà racchiude tre tipologie: empatia compassionevole, empatia emotiva ed empatia cognitiva. L’empatia compassionevole è quella tipologia di complicità che riguarda le persone in grado di sentire le emozioni e le sofferenze di coloro che hanno accanto.

L’empatia cognitiva riguarda la comprensione chiara di ciò che viene comunicato dalla persona che abbiamo accanto. Infine, l’empatia emotiva è la tendenza di creare una connessione profonda con chi si ha accanto, tanto da arrivare a sentire in modo intenso ciò che l’altro prova.

Empatia, grado di sensibilità e capacità di ascolto attivo

Amiche che si consolano (Canva) – Inran.it

Essere in grado di provare ciò che provano gli altri, senza dubbio, richiede un grado elevato di sensibilità. Questa, anche se in alcuni individui è innata, va allenata per far sì che si sviluppi nel migliore dei modi. Quotidianamente ci rapportiamo con altre persone. Abbiamo rapporti con i famigliari, i colleghi di lavoro, gli amici, il partner e anche con sconosciuti che incontriamo in fila al supermercato.

Alla base di ognuno di questi rapporti c’è la comunicazione. Comunicare non vuol dire solo parlare ma vuol dire anche ascoltare. Solo chi è empatico, però, riesce a mettere in atto un ascolto attivo. Ma cos’è l’ascolto attivo? Si tratta di una vera e propria tecnica di comunicazione che consiste nel concentrarsi attentamente sulla persona che ci sta parlando, e cercare di comprendere al meglio ciò che questa ci comunica attraverso parole, pensieri e gesti.

Solo attraverso l’ascolto attivo riusciamo ad arrivare ai sentimenti dell’interlocutore. Ciò avviene perché questo tipo di ascolto va oltre le parole, perciò coglie significati impliciti che risiedono nella comunicazione non verbale. L’ascolto attivo migliora i rapporti poiché fa sentire l’interlocutore capito e compreso, oltre che supportato. Nell’allenamento dell’empatia gioca un ruolo molto importante anche la vulnerabilità.

Questa negli anni ha assunto un’accezione negativa. Infatti, è vista spesso come sinonimo di debolezza. In realtà, essere vulnerabili vuol dire anche essere autentici e sinceri. La vulnerabilità ci mette a nudo, rimuovendo tutte le maschere che indossiamo per affrontare la pressione sociale.

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Mostrarsi vulnerabili aumenta l’intimità e la fiducia nei confronti di coloro che abbiamo accanto, oltre che aumentare la comprensione dell’altro. Questo quindi ci permette di creare delle relazioni più sane, basate su fiducia ed empatia. Quindi, grazie alla vulnerabilità riusciamo ad allenare al meglio l’empatia, consentendo di instaurare rapporti interpersonali profondi e sinceri.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.