Sei curioso di scoprire se davvero è nascosta all’interno del Vaticano una macchina del tempo? È solo una leggenda o è la pura realtà?
Secondo alcune indiscrezioni pare che il Vaticano abbia custodito gelosamente una macchina del tempo, per l’esattezza un cronovisore, che non è altro che una sorta di televisore in grado di vedere e catturare sia le immagini che i suoni del passato.
Molti la considerano una leggenda metropolitana, una diceria di paese tramandata di generazione e in generazione per suscitare scalpore e interesse nelle persone. Altri invece pensano sia una verità appurata e assodata, ma sarebbe alquanto improbabile poter vedere il passato, è un qualcosa di surreale, utopico e impossibile da immaginare.
Secondo la storia pare che nel lontano 2 maggio 1972, sulla gazzetta Domenica del Corriere fu pubblicato un intervista inerente al cronovisore e fra i vari scienziati indiscussi dell’epoca troviamo Enrico Fermi e Werner von Braun sotto la guida di un monaco benedettino chiamato Marcello Pellegrino Ernetti. Il monaco in questione era tanto conosciuto, nonché esorcista, scienziato, ma anche musicologo di fama mondiale.
Padre Ernetti spiegò nelle numerose interviste e pubblicazioni vari che il visore del tempo si basava sul principio della fisica classica, cioè che l’energia né si crea né si distrugge. Lo stesso Padre Ernetti affermò che mediante la combinazione del cronovisore con la fisica fu possibile fotografare il volto di Gesù e la ricostruzione di molteplici eventi storici come la distruzione di Sodoma e Gomorra, ma anche la ricostruzione dei testi sacri e non solo.
Questa scoperta ovviamente ha suscitato un putiferio negli anni aprendo discussioni animate e congetture alquanto improbabili: c’era sia la parte dei sostenitori e sia la parte spaventata che giudicava questo oggetto come uno strumento che fosse in grado di mettere a repentaglio e a rischio la sicurezza dell’intera umanità.
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Il cronovisore fece talmente scalpore nella società arrivando persino a coinvolgere anche gli uomini più importanti e alte cariche della Chiesa. A tal punto che, il monaco benedettino decise di difendersi col silenzio e che aveva ricevuto ordini dal Vaticano di non proferire più alcuna parola in merito alla questione. Infatti alla fine della presunta macchina del tempo non se ne parlò più e la vicenda negli anni assunse un aspetto misterioso.
Nicolas De Santis