Le carenze di fibre possono essere nocive ed avere come conseguenze anche delle situazioni molto difficili da fronteggiare per la salute. Tutti i dettagli.
Carenze di fibre? Può capitare, nel caso di situazioni fisiche che comportano dei sintomi ben precisi. Quando queste componenti naturali vengono a mancare nelle giuste quantità richieste dall’organismo allora la cosa potrà essere bene evidente per le conseguenze di tutto ciò.
Le carenze di fibre comportano infatti dei disturbi intestinali con effetti negativi anche sul metabolismo e con il sorgere di malattie di tipo neoplastico. E poi ci possono essere delle conseguenze anche sulla predisposizione all’obesità. Le fibre infatti servono per facilitare il lavoro dell’intestino.
Una regolare assunzione delle stesse alleggerisce il carico che grava sul sistema digestivo. Ma una carenza di fibre impedisce un regolare svolgimento di quelli che sono i processi della digestione, con effetti evidenti anche sulla carenza nella frequenza di evacuazione.
Infatti ecco sorgere condizioni come:
E più nel lungo periodo possono avere luogo, diventare croniche e manifestarsi:
A cosa può essere condotta una carenza di fibre? Di solito ad una alimentazione non corretta, che a sua volta può essere costituita o dalla carenza di cibi sani e naturali che contengono fibre o dalla assunzione di prodotti alimentari nocivi, in maniera continuata. Come ad esempio il cibo spazzatura e quello industriale, costituito da prodotti grassi, zuccherati e con conservanti ed additivi vari, oltre che dagli alcolici.
La quantità giornaliera di fibre da assumere va tra i 21 ed i 25 grammi al giorno. Ed i cibi che le contengono sono:
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Tutti questi alimenti non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole, né dai nostri spuntini e merende che devono avvenire con cadenza quotidiana. I cinque pasti giornalieri consigliati da ogni dietologo e nutrizionista degno di questo nome (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena, n.d.r.) non andrebbero mai saltati, in tal senso. Il Ministero della Salute e vari altri enti sanitari e medici consigliano sempre di provvedere ad una loro regolare assunzione.