Lui è Ignac Semmelweis e dobbiamo dirgli grazie. Senza le sue intuizioni il nostro presente ed il nostro futuro sarebbero davvero peggiori.
Conoscete Ignac Semmelweis? Se questo nome non vi dice niente allora vale la pena spendere qualche minuto per saperne di più. Verremo a conoscenza di un aneddoto tanto bello quanto profondo. Questo personaggio ha vissuto ormai tanto tempo fa, con la vicenda in questione che risale al XIX sec.
Infatti Ignac Semmelweis era un medico nato il 1° luglio del 1818 a Budapest, in Ungheria. Parliamo di praticamente due secoli fa netti. Il suo percorso di studi lo portò a diventare medico e ciò che quest’uomo riuscì a scoprire finì con il fare talmente tanto la differenza che i suoi insegnamenti vengono messi in pratica da tutti quanti noi ai giorni d’oggi.
Probabilmente abbiamo già fatto in giornata ciò che Ignac Semmelweis andava sostenendo a giusta ragione. Grazie ad approfonditi studi, ad una innata curiosità ed alla forza di volontà che lo portava ogni volta a cercare di capire cosa ci fosse dietro a questo od a quell’aspetto che riguardava la salute, il medico magiaro riuscì ad intuire la fondamentale importanza di un atto pratico diventato talmente una abitudine per noi adesso che quasi non ci facciamo caso.
Ignac Semmelweis, cosa ha scoperto: gli dobbiamo tutto
Semmelweis capì quanto fosse importante lavarsi le mani. Specialmente per chi, come lui, esercitava la professione di medico. Il contatto con più persone malate dalle parti di un dottore poteva diventare veicolo di trasmissione di germi, ed alimentare od aggravare specifiche malattie.
In questo modo era molto facile contribuire a dare adito a delle infezioni. Lui semplicemente intuì come la febbre puerperale – responsabile della morte del 40% delle donne al momento del parto a Vienna, dove si trovava – avesse molti tratti in comune con i decessi di medici che finivano con il ferirsi in modo accidentale durante operazioni chirurgiche su pazienti infetti o nel corso di autopsie.
Il medico magiaro capì che poteva fare lui stesso da mezzo per fare si che i germi si trasferissero da un cadavere ad una partoriente. Ed ancora, Semmelweis notò che il reparto di ostetricia dell’ospedale di Vienna era costituito da un ambiente in cui erano presenti medici e tirocinanti ed in un altro in cui si trovavano le ostetriche.
Dobbiamo considerarlo un benefattore dell’umanità
Ebbene, i decessi per febbre puerperale erano di gran lunga inferiori tra le ostetriche rispetto che tra i medici e gli studenti. E Semmelweis ne comprese bene il motivo: le ostetriche non compivano esami autoptici sui cadaveri, quindi avevano meno possibilità di infettarsi e di infettare le donne in prossimità di partorire.
Quando Semmelweis propose di mettere a disposizione del personale medico una soluzione al cloro per disinfettare le mani, era molto giovane ma già sapeva il fatto suo. Purtroppo non venne preso sul serio in un primo momento. Ma già nel giro di un anno si riscontrò un fortissimo calo dei decessi nelle situazioni sopra citate, e di ben il 90%.
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Questo però non bastò a lanciarlo verso una carriera radiosa. L’invidia di molti colleghi finì con l’ostracizzarlo e purtroppo Semmelweis finì i suoi giorni in un manicomio, ad agosto del 1865. Aveva solamente 47 anni. Allora non dimentichiamo il suo retaggio e portiamo avanti il suo insegnamento: ogni giorno laviamoci le mani in maniera accurata prima e dopo avere toccato il cibo od oggetti di vario tipo, specialmente quando siamo fuori casa.