Se sei in procinto di voler fare un viaggio e scoprire terre inesplorate non puoi non visitare questo antico borgo del Lazio!
Sei alla ricerca di un posto suggestivo per trascorrere una settimana o qualche giorno in completo relax? Forse non lo sai ma l’Italia riserva parecchie sorprese e di sicuro non conoscerai questo antico borgo del Lazio. Il borgo in questione è ricco di storia, d’arte e di cultura immerso nel verde ed essendo concentrato puoi visitarlo tutto in pochi giorni.
I primi abitatori indiscussi di questo borgo pare siano stati i Pelasgi, una popolazione preellenica alla quale si attribuisce la realizzazione delle Mura Ciclopiche ancora oggi visibili da diversi punti della città. Secondo la tradizione pare fosse la dimora della famiglia dei Tulli di Cicerone ereditate da Quinto, fratello maggiore dello scrittore in questione.
All’interno di questo suggestivo borgo è possibile visitare l’Acropoli di Civitavecchia a 3 km da Arpino. Un sito archeologico al centro della città ed è uno dei più importanti per via dell’architettura megalitica. L’acropoli è racchiusa intorno a cinte murarie dalla forma poligonale risalenti all’epoca preromana e pare che il popolo dell’epoca fossero i Volsci. Inoltre l’acropoli è famosa per la sua porta arcaica ed è costituita da un arco a sesto acuto e formato da enormi blocchi di pietra. L’unico elemento architettonico resistito e sopravvissuto all’avanzare degli anni.
Arpino è un borgo che si trova in provincia di Frosinone ed è la città natale di Cicerone, Caio Mario e la patria di famosi uomini illustri. All’interno di questa cittadina agricola è possibile visitare innumerevoli museo come il Museo della lana, il Museo della liuteria nel quale è possibile ammirare attrezzi, disegni e vari strumenti utilizzati all’interno della bottega liutaia Embergher-Cerrone per la produzione di mandolini in stile romano e vari strumenti a corda.
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Inoltre non puoi non visitare il Gonfalone di Arpino, una manifestazione folkloristica ed è la più attesa in questo antico borgo. Fra le strade della città è possibile ammirare le varie contrade che sfilano in costume e si sfidano in diverse gare, come la corsa con la Cannata. La corsa è riservata solo alle donne e consiste nel correre per un tratto lungo 280 mt con in testa un vaso in terra cotta colmo d’acqua. La difficoltà però sta proprio nell’abilità di non toccare il vaso ma di reggerlo solo con un panno arrotolato a mo’ di ciambella.
Nicolas De Santis.