Dove trovare la forza per ricominciare a vivere a seguito della perdita di una persona cara e come affrontare il dolore.
La morte è parte della vita, una condizione naturale dell’esistenza, ma è anche la più grande paura. Tutti quanti hanno paura di morire, e tutti quanti hanno paura di perdere le persone più care. Il lutto è una reazione emozionale ancestrale, che si manifesta in diversi modi e che, molto spesso, può diventare una vera patologia. Gli psicologici, in questo caso parlano di lutto patologico.
Non si è mai pronti a dire addio a una persona alla quale si vuole bene, ma il lutto patologico schiaccia la persona, costringendola alla depressione, all’isolamento, alla chiusura. È una condizione che debilita e che si protrae nel tempo, e che non si riesce a superare facilmente. Come affrontare la perdita e come trovare le forze di andare avanti per ricominciare a vivere? In questo caso si necessita di uno psicoterapeuta.
Dolore per la perdita di una persona amata: come affrontare il lutto
Dietro numerose patologie mentali si trovano spesso lutti mai superati. Molte persone, a seguito di un lutto, subiscono gravi disturbi mentali, disturbo ossessivo compulsivi, disturbi relazionali, disturbi di umore, costanti stati di ansia, problemi nel sonno e molto altro ancora. Ogni cervello affronta la morte a modo suo. Una perdita può comportare gravi conseguenze sulla qualità di vita di un individuo.
La risposta a un lutto varia da persona a persona, e nessuno di noi è mai preparato a un evento simile, anche se annunciato da tempo. Dipende dalla sensibilità interiore, dalle proprie paure, ma la manifestazione del lutto può diventare cronica. In un momento così delicato, si viene investiti da molteplici sensazioni, di rabbia, di malinconia, di impotenza. Si ha difficoltà a riprendere in mano la propria vita, poiché ci si sente abbandonati, instabili, privi di energie.
Le cinque fasi del lutto
Il lutto patologico è strettamente legato ad alcuni fattori, tra questi c’è il meccanismo difensivo di negazione. Il soggetto si sente tormentato da chi non c’è più, si sente oppresso, ed è incapace di reagire. Nulla ha più senso, neanche continuare a vivere. Bisogna affrontare il periodo di lutto, che può variare in base alla forza d’animo di ogni persona. Una psichiatra svizzera ha suddiviso il periodo di lutto in cinque fasi.
La prima fase è il rifiuto, o la negazione. Si è in stato di shock, incredulo di fronte alla realtà non si riesce a ragionare lucidamente e si è fuori controllo. La seconda fase è quella della rabbia, contraddistinta da forti emozioni, come appunto rabbia, risentimento, frustrazione. Ci si sfoga contro tutto e tutti, ci si isola e ci si chiuse in se stessi. Poi avviene la negoziazione, un passaggio decisivo per riprendere il controllo.
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La mente è più lucida, si cercano le persona care con cui confrontarsi e con cui condividere il proprio dolore. Dunque, la quarta fase è quella della depressione. In questa fase si ha la certezza della perdita e la consapevolezza di proseguire il cammino da soli, ricominciando tutto. La rabbia viene sostituita con la delusione. Infine, arriva l’ultima fase, quella dell’accettazione, caratterizzata dalla consapevolezza che ora bisogna iniziare una nuova vita.
Il lutto è stato elaborato e ora è il momento di ricominciare. Una terapia molto utilizzata, per chi soffre di lutto patologico, è quella della psicoterapia cognitivo comportamentale. Questa aiuta il paziente a elaborare la perdita attraverso quattro condizioni:
- Percezione della propria sofferenza
- Riduzione della gravità del danno
- Consapevolezza di poter ricominciare
- Accettare la perdita come un fatto naturale dell’esistenza