La situazione che riguarda le fragole è una allerta per l’Italia. Che cosa fa preoccupare in relazione a quello che è uno dei frutti più amati, è davvero allarmante.
Per le fragole è allerta in Italia. Stiamo vivendo una situazione molto complicata e non solo per quanto riguarda questo apprezzatissimo frutto. Purtroppo c’è da fare i conti con gli effetti nefasti del cambiamento climatico, per via dei quali stiamo avendo una siccità che preoccupa già dai mesi invernali.
Coldiretti ed altri enti certificati hanno lanciato l’allarme già a febbraio: da primavera ad autunno di quest’anno rischiamo di vivere una situazione anche peggiore rispetto a quanto è accaduto nel corso del 2022. L’anno scorso i principali corsi d’acqua e bacini idrici erano rimasti quasi a secco, ed in alcuni casi avevamo assistito a dei ritiri e dei restringimenti anche di centinaia di metri. Questa cosa ora causa una allerta fragole in Italia, tra le altre cose.
Ed avrete notato come l’inverno che volge al termine abbia avuto ben poche giornate di freddo intenso, assieme a pochissima pioggia. In pratica abbiamo vissuto una primavera anticipata di almeno due mesi. Questa cosa ha portato pure ad avere già a disposizione le fragole in Italia, ma questa non è una buona notizia ma una cosa da ritenere alla stregua di una allerta.
Fragole allerta Italia, cosa sta succedendo
Questa è la testimonianza diretta, una delle tante, che è in atto uno sconvolgimento pesante di quelli che sono i consueti processi della natura. Sta cambiando tutto, e sta cambiando in peggio. Con meno piogge, che tra l’altro risultano essere pure più violente ed inclini a creare disastrose alluvioni. Piove molto di meno ma con conseguenze più gravi.
Ed ancora: a dicembre ed a gennaio erano ancora presenti le zanzare! Che non pungevano solo perché non seguivano probabilmente quello che è il loro ciclo riproduttivo.
Le zanzare si nutrono di liquidi zuccherini dei fiori, ma per la loro riproduzione devono trarre le forze dal sangue umano. Questa cosa rischia di creare squilibri gravi negli ecosistemi, ed è solo uno dei tanti esempi che possono essere legati al cambiamento climatico.
Nel caso delle fragole, il pericolo più grosso lo corrono le api e gli altri insetti responsabili della impollinazione. I quali rischiano di trovarsi senza riferimenti precisi sul come comportarsi.
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Ben vengano in tal senso le politiche di contenimento intraprese dall’Unione Europea, che dovrebbero iniziare a mostrare dei risultati a partire dal 2030. Mentre purtroppo il resto del mondo non si è accodato alla UE in merito al contenimento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, cosa che porta al tanto temuto surriscaldamento globale.