C’è una Piramide egizia al centro di Roma: dopo anni svelato il motivo

La storia fantastica della piramide egizia a Roma: chi è sepolto nella Piramide Cestia, chi l’ha costruita e dove si erge, le curiosità e quando si può visitare.

Una vista suggestiva della Piramide Cestia
Una vista suggestiva della Piramide Cestia (Canva – inran.it)

In diversi tra voi avranno notato una bellissima piramide egizia a Roma, nel bel mezzo della Capitale. Questa bimillenaria costruzione sorge in zona Porta San Paolo e la si può raggiungere molto facilmente tramite metro od autobus. Un’opera architettonica di questo tipo ci aspetteremmo di vederla per l’appunto in Egitto.

Che cosa ci fa invece una piramide egizia a Roma? Questo splendido esempio di che cosa può fare l’uomo è noto come Piramide Cestia e risale ad un periodo compreso tra il 18 ed il 12 a.C. Parliamo di più di duemila anni fa. Eppure eccola ergersi ancora lì, imponente, bella ed anche con delle iscrizioni ancora ben leggibili su uno dei suoi lati.

La piramide egizia a Roma sorge per un motivo ben preciso, che magari potrebbe anche fare sorridere, visto che potrebbe mostrare una certa assonanza con delle dinamiche moderne e che appartengono ai giorni nostri. Si tratta della moda. È per moda che la Piramide Cestia venne issata.

Piramide egizia a Roma, la storia della Piramide Cestia

La Piramide Cestia vista da vicino
La Piramide Cestia vista da vicino (Canva – inran.it)

In quel periodo, nel quale si ebbe ufficialmente il passaggio dalla Repubblica all’Impero, Roma si stava anche espandendo all’estero, conquistando territori dal Nord Europa all’Africa. E l’Egitto venne ufficialmente assoggettato divenendo una provincia romana. Questo fece in modo che gli usi ed i costumi tipici di quella terra così misteriosa ed esotica sbarcasse anche a Roma, dove i traffici commerciali non si fermavano mai.

C’erano persone di ogni nazionalità conosciuta, e fu facile per la cultura egizia proliferare, data anche l’usanza dei Romani non di schiacciare le popolazioni conquistate ma di attingerne molte abitudini, anche in campo religioso. Un esempio arriva dalle divinità romane, che non sono altro che quelle trasposte dall’Antica Grecia.

La Piramide Cestia è così chiamata in onore di Gaio Cestio, un patrizio che fece redigere un testamento alquanto particolare. Amante anche lui di tutto ciò che riguardava l’Egitto, Gaio Cestio fece scrivere nel proprio documento di lascito che avrebbe trasmesso in eredità tutti i suoi beni alla famiglia, ma ad una sola, precisa condizione.

Venne costruita in meno di un anno

Scorcio suggestivo della Piramide Cestia
Scorcio suggestivo della Piramide Cestia (Canva – inran.it)

E cioè che i suoi parenti avessero costruito per lui una piramide in un lasso di tempo di 330 giorni. Con quella costruzione che avrebbe poi fatto da suo monumento funebre. Ce ne parla anche il bravissimo divulgatore Roberto Trizio, in uno dei suoi ottimi documentari che riguardano l’Antica Roma. Seguitelo su YouTube per imparare tantissime cose divertendovi con il suo stile molto informale.

La piramide, costruita in cemento rivestita di marmo bianco su basi di travertino, è alta 36,9 metri con una base di 29,6 metri. Grazie ai materiali utilizzati è stato possibile innalzarla ai tempi con una forma molto più ispida rispetto alle tradizionali piramidi che sorgono in Egitto.

Al suo interno si trova una camera sepolcrale lunga quasi sei metri, con una larghezza di 4,10 metri ed una altezza di 4,80 metri. Venne esplorata per la prima volta nel 1660 ed al suo interno aveva degli affreschi tipici di quelli che è possibile notare ad esempio a Pompei ed Ercolano. Anche se di questi resta molto poco ormai. E purtroppo la piramide era stata fatta oggetto di saccheggi in epoca imprecisata.

Cosa c’è scritto sulla Piramide Cestia

Le iscrizioni riportate sono in latino e si traducono così:

GAIO CESTIO, FIGLIO DI LUCIO, DELLA POBILIA [TRIBÙ VOTANTE], MEMBRO DEL COLLEGIO DI EPULONES , PRETORE , TRIBUNO DELLA PLEBE , SEPTEMVIRO DEGLI EPULONI [2] [4].

L’OPERA FU COMPIUTA, A NORMA DEL TESTAMENTO, IN 330 GIORNI, PER DECISIONE DELL’EREDE [LUCIO] PONTO MELA, FIGLIO DI PUBLIO DELLA CLAUDIA , E POTO, LIBERTO [2].

C’è anche un’altra iscrizione, molto più recente e fatta fare nel 1663 da papa Alessandro VII, in cui si legge: “INSTAVRATVM AN DOMINI MDCLXIII” (“installata nell’anno del Signore 1663”, n.d.r.). Il suddetto papa promosse degli scavi di restauro. Il pontefice fece rimuovere la vegetazione che ricopriva la Piramide Cestia ed ordinò anche di scavare un tunnel che arrivava nella stessa.

Quando è possibile visitare la Piramide Cestia

La Piramide Cestia in Assassin' Creed Brotherhood
La Piramide Cestia in Assassin’ Creed Brotherhood (screenshot – inran.it)

Nella piramide vennero ritrovati anche i nomi degli eredi che fecero realizzare l’opera in tempo per non perdere il diritto ad ottenere i beni indicati nel testamento di Cestio. Questi fecero costruire anche due statue dello stesso Cestio ed una costruzione in tufo attaccata alla piramide stessa.

Ad oggi questa opera straordinaria è visitabile ogni primo e terzo sabato del mese alle ore 10:30, su prenotazione. Per informazioni più dettagliate è possibile visitare il sito web coopculture.it. Qui sono presenti orari in dettaglio, modalità per le visite didattiche ed i prezzi previsti.

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Una curiosità: la Piramide Cestia appare anche nel videogioco Assassin’s Creed Brotherhood, dove pure sono riportate delle informazioni salienti che ne spiegano la storia. Questo monumento venne incluso all’interno delle Mura Aureliane tra il 270 ed il 275 d.C.. Questa scelta avvenne per risparmiare sulle fortificazioni che ai tempi l’imperatore Aureliano decise di costruire attorno all’allora perimetro dell’Urbe.

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