Perché la farina di Kamut è molto consigliata e come ed a chi fa più bene. Le proprietà nutrizionali di un prodotto del tutto originale.
Farina di Kamut, il suo impiego in cucina si è diffuso sempre di più. Noto anche come “grano khorasan”, questo ingrediente è dotato di proprietà dal punto di vista nutrizionale assai utili ed apprezzate. La si estrae dal grano rosso, chiamato anche khorasan. Si tratta di una varietà di Graminacee assai diffuso in zone orientali come l’Iran e dintorni.
Questo rende la farina di Kamut ideale per coloro che soffrono di sindrome del colon irritabile. Ma contiene glutine, quindi non è adatto ai soggetti che sono intolleranti. Molto adatta nella preparazione di prodotti da forno in particolare, tale componente è ritenuta un più che valido sostituto alla pasta di semola classica.
Una peculiarità della farina di Kamut arriva anche dal fatto che tale nome rappresenta un marchio registrato e che non deriva da una specie vegetale. Il nome deriva dalla azienda Kamut International, di proprietà dell’imprenditore Bob Quinn, il quale ottenne i diritti per applicare al grano Khorasan questo nome per scopi commerciali nel corso degli anni Novanta.
Da allora la farina di Kamut è una denominazione che si riferisce alla farina estratta dalla macinazione del grano rosso nelle zone del Montana (Stati Uniti), dell’Alberta e del Saskatchewan (Canada).
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Le coltivazioni del grano rosso sono prettamente bio e, tornando all’ambito nutrizionale, si tratta di un prodotto naturale capace di trasmettere un grande quantitativo di carboidrati complessi. Quindi fornisce una gran quantità di energie a chi ne mangia.
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Sono poi presenti ingenti quantitativi di proteine e non solo, oltre ad un contenuto assai elevato di antiossidanti. Gli antiossidanti sono molto preziosi in diversi processi che regolano il benessere dell’organismo, tra i quali quelli che hanno lo scopo di contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.
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Ed ancora, i valori nutrizionali della farina di Kamut fanno si che ci siano dei risvolti positivi contro i rischi di natura cardiovascolare, della steatosi epatica e del diabete di tipo 2. Questo tipo di farina contribuisce infatti a ridurre il colesterolo cattivo e l’insulina.