Gli scienziati hanno scoperto l’esistenza del gene dell’obesità: ecco di cosa si tratta e quali sono le sue implicazioni.
I ricercatori hanno messo in luce l’esistenza di alcuni geni associati all’obesità. La loro azione combinata è in grado di predisporre al peso in eccesso. Un recente studio ha cercato di capire di più sulle basi genetiche dell’obesità: capiamo insieme che ruolo hanno i geni e se è possibile evitare di ingrassare, nonostante la presenza di queste varianti genetiche.
Tra le principali cause associate all’obesità ci sono alimentazione scorretta, sedentarietà, cattivo stile di vita e persino predisposizione genetica. A svelarlo sono alcuni studi pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Clinical Investigation.
Nel corso del loro studio, gli scienziati hanno sequenziato il genoma di oltre 600.000 persone, individuando 16 fattori in grado di influenzare l’indice di massa corporea.
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Stando alle scoperte dei ricercatori, il malfunzionamento di determinati geni sarebbe associato a un rischio di obesità più che raddoppiato.
A predisporre all’accumulo di peso in eccesso, tuttavia, non è un singolo gene: nella maggior parte dei casi questa tendenza è frutto dell’azione concomitante di più di 2 milioni di geni.
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La presenza di queste mutazioni nel DNA incentiverebbe la richiesta da parte dell’organismo ad assumere un maggior apporto di cibo. Identificare tutti i geni e le variazioni coinvolte nella predisposizione genetica all’obesità ci aiuterà a comprendere meglio i meccanismi che regolano i comportamenti alimentari, l’accumulo lipidico e l’aumento di peso.
Senza contare, poi, che questa scoperta potrebbe essere utile per prevenire complicanze associate all’obesità, come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore.
Essere geneticamente predisposti all’eccesso di peso equivale a una condanna all’obesità? La risposta è no: la nostra forma fisica è frutto di una complessa interazione tra numerosi fattori, non solo di natura genetica, ma anche ambientale.
In realtà, infatti, i casi di obesità su base genetica riguardano solo l’1% degli adulti e dal 2 al 5% dei bambini. Generalmente, questa condizione si manifesta con la tendenza a mangiare ingenti quantità di cibo senza riuscire mai a saziarsi.
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Oltre al gene legato all’obesità, è possibile ereditare dai propri genitori anche delle abitudini alimentari scorrette.
Essendo assimilate sin dall’infanzia, è possibile che appaiano “invisibili” proprio in virtù della loro apparente normalità: hanno costellato la nostra vita sin da quando ne abbiamo memoria.
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Il miglior consiglio è quello di rivolgersi a un professionista della nutrizione, in grado di formulare un piano alimentare personalizzato, che tenga conto di fattori come età, stile di vita e condizioni di salute.
Accanto all’alimentazione, poi, dovremo prestare attenzione all’attività fisica, assicurandoci che la nostra routine non sia sedentaria.